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Martedì 14 Giugno 2011
Pigra: giovedì riapre
la funivia con Argegno
L'impianto è stato chiuso dal governo il 20 maggio 2010 ma le proteste in piazza degli anziani, delle mamme con i bambini, degli esercenti e delle associazion hanno determinato la retromarcia
Sono scesi in piazza gli anziani, mamme con bambini, gli esercenti e le associazioni. La minaccia dei cittadini è stata determinata e convincente: «Se non ci date i soldi per far ripartire la funivia non andremo a votare».
Uno slogan che ha fatto il giro dei palazzi e degli enti fino ad arrivare al Pirellone portato dal consigliere provinciale Mario Pozzi e dai consiglieri regionali Luca Gaffuri e Gianluca Rinaldin. Dopo vari incontri istituzionali la cordata ha avuto il sugello con una accordo di programma firmato negli uffici dell'amministrazione provinciale.
Impensabile che un piccolo comune come Pigra avrebbe potuto accollarsi più di un milione di euro per un progetto di ammodernamento su cui per alcuni anni hanno pesato come un macigno le direttive del ministero che ha sancito una sola proroga entro i limiti temporali fissati dalla legge: il decreto ministeriale del 2 gennaio 1985 che non ha consentito ulteriori differimenti. Il 20 maggio del 2008 i tecnici del ministero dei trasporti Giovanni Lanati e Cramela Caramia, sulla scorta anche della relazione tecnica redatta dall'ingegner Teodoro Berera, direttore di esercizio dell'impianto, avevano espresso parere favorevole al differimento previa indicazione degli interventi che si sarebbero dovuto eseguire improrogabilmente entro il 21 Maggio del 2010. Interventi che per varie ragioni, mancanze o carenze di inziative non sono stati eseguiti per tempo.
Oltre alla messa in sicurezza generale, con la sostituzione di funi, tiranti, congegni ed apparecchiature alle due stazioni di partenza e arrivo, la funivia è stata dotata di cabine più capienti. Sono stati eseguiti anche i lavori di messa a norma dei servizi igienici e di entrata ed uscita delle stazione. La maggior parte dei finanziamenti sono giunti dalla Regione che ha messo sul piatto un contributo pari all'80% per cento dell'opera e poi la provincia con il 15% per cento. Al resto hanno pensato i Comuni, la comunità montana ed alcuni enti privati e pubblici che hanno dato una mano per raggiungere la somma occorrente per la gara d'appalto. Giovedi alla cerimonia di inaugurazione prevista per le 13, ci saranno oltre agli amministratori locali anche gli assessori ai trasporti della provincia Patrizio Tambini e quello regionale Raffaele Cattaneo.Non ci sarà Mariano Ceschina il sindaco amato dalla gente scomparso improvvisamente alcuni mesi fa, uno dei pioneri dell'impianto, pronto a battersi fino all'ultimo per la sua riapertura.
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