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Mercoledì 15 Giugno 2011
Como, giustizia a rischio
Sette mesi per un rinvio
L'agenda delle udienze penali al tribunale di Como rischia letteralmente di scoppiare. Non già e non solo per la mole di processi da celebrare in aula, ma perché i giudici in forza nel capoluogo, dai sette di pochi anni fa, sono soltanto cinque
Andando con ordine. Ieri mattina in aula è approdata, per la cosiddetta udienza di smistamento (ovvero una formale apertura del procedimento e fissazione del calendario), la vicenda dei presunti abusi commessi dagli amministratori del Comune di Blevio che tre anni fa avevano messo in vendita la spiaggetta del Belvedere sulle rive del lago, alienazione andata a monte per l'intervento della magistratura che ha messo i sigilli al piccolo terrazzino con vista sul Lario. Quando è stato il momento di fissare il giorno per proseguire il dibattimento, la corte è stata costretta a far girare invano l'agenda: settembre no, ottobre neppure, novembre neanche a parlarne, dicembre tutto pieno... gennaio.
Non è la prima volta che un semplice rinvio riesce a collezionare un'attesa così lunga. Nei giorni scorsi anche il dibattimento che vede imputato l'ex assessore a Como Paolo Gatto, sotto inchiesta per falso per tre ricorsi presentati contro le multe in zona a traffico limitato utilizzando pass disabili altrui, è stato rinviato addirittura di otto mesi esatti, da giugno a febbraio.
Un campanello d'allarme, per la giustizia penale a Como. Ancora il presidente Anghileri: «Fino a pochi anni fa i giudicanti nel penale erano 7. Oggi siamo solo 5, con un collega impegnato anche a Menaggio. E con i tribunali di Erba e Cantù destinati a rimanere scoperti a breve», costringendo una delle cinque toghe comasche a trascorrere due giorni alla settimana in trasferta. Questo perché la giudice Guariello ha chiesto e ottenuto il trasferimento e il prossimo autunno lascerà la Brianza. Il problema è squisitamente matematico: i cinque magistrati in forza nel capoluogo devono occuparsi no solo delle udienze monocratiche, cioè quelle con un singolo giudice, ma anche i collegi, dove di giudici ve ne sono tre. Con una pianta organica di cinque persone è facile intuire - ad esempio - che è impossibile che due collegi possano lavorare contemporaneamente.
Il Consiglio Superiore della Magistratura consapevole del problema ha disposto il trasferimenti di giudici a Como, ma questo non avverrà prima del 2012 inoltrato. Nel frattempo il rischio di black out per la giustizia lariana è concreto.
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