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Giovedì 16 Giugno 2011
Cernobbio: rischio ruspe
sulla collina del Nolcino
C'è il timore di assistere a una rincorsa per far colare su quel poggio suggestivo con vista di uno spicchio di lago uno sproposito di migliaia di metri cubi
Per fortuna le ruspe non sono ancora entrate in azione e c'è il tempo per erigere una palizzata a fronte dell'inquietante segnale d'allarme. C'è il timore di assistere a una rincorsa per far colare su quel poggio suggestivo con vista di uno spicchio di lago uno sproposito di migliaia di metri cubi.
Tra le agenzie immobiliari comasche sta facendo il giro un avviso che mette sul mercato aree sulle quali in base al piano regolatore del 1994 (votato dalla amministrazione Isola su progetto degli architetti Armando Selva e Giuseppe Tettamanti) sarebbe possibile costruire 14 mila metri cubi. Un'entità fuori da tutte le regole se si tiene conto, come termine di confronto, che nei nuovi piani di governo del territorio il consumo del suolo è stato completamente azzerato come nel caso di Griante, Tremezzo, Carate Urio o quanto meno ridotto a valori inferiori ai 10 mila metri cubi, come avvenuto a Mezzegra.
La capogruppo della minoranza consiliare Irene Fossati che nel 1994 proprio per quell'eccessiva permissività, sbattendo violentemente la porta, aveva rassegnato le dimissioni dalla carica di vice-sindaco, è sul piede di guerra non solo contro l'enorme piano di lottizzazione della via per la Svizzera, ma anche nei confronti del Pl Nolcino che con accesso dalla via Marconi dovrebbe portare alla costruzione di altri 5 edifici in prossimità di quelle case tinteggiate di rosso che già spiccano sul colle. Il business dei cementificatori sta per superare i limiti della tollerabilità dopo i disastri del colle di Toldino, della zona alta di Rovenna (Stomaino), Casnedo, Gentrino.
«C'è una sorta di giallo - dice Irene Fossati - in quanto da una parte viene annunciata la vendita di terreni con possibilità di edificare 14 mila metri cubi, ma dalla consultazione delle mappe i valori dovrebbero scendere a 8500 metri cubi. Potrebbe esserci stata confusione tra i metri riferiti alla superficie e quelli riguardanti la cubatura. Rimane comunque una incredibile possibilità edificatoria con irreparabile consumo del suolo. E' urgente dare corso a una verifica e salvare il salvabile fin che siamo ancora in tempo. Tenendo conto del fatto che sul colle di Nolcino, un tempo verde, caratterizzato da un antico nucleo rurale, si è già fin troppo costruito».
I piani di lottizzazione si sono rivelati una sciagura per Cernobbio. E' ancora pendente la vicenda di Gentrino dove per fortuna il Corpo forestale dello Stato ha posto uno stop, ma ci sono altre fosche prospettive comprese le magagne di Nolcino. Luoghi d'eccellenza dove gli insediamenti dovrebbero essere centellinati. Si tratta di vedere fino a quale punto l'amministrazione comunale, ancora lontana dall'adozione del nuovo piano di governo del territorio, riuscirà a porre un freno. I prossimi mesi, indipendentemente dagli effetti del solleone, si presentano caldi.
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