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Giovedì 16 Giugno 2011
Cantù tifa per la fiction:
"Avremo un effetto Vivere"
Piace l'idea di RaiUno di realizzare dodici puntate ambientate tra i mobilieri del legno arredo - "Una grande famiglia", questo il titolo, rappresenterà un grande spot promozionale della laboriosità artigiana - L'assessore Massimo Cappelletti: "Non sarà difficile trovare storie belle in questa nostra realtà"
La serie si intitola «Una grande famiglia». Protagonista, l'industriale Rengoni e i suoi cinque figli. Nella trama, ci sarebbe anche un incidente tragico sul lago. La regia è di Riccardo Milani, già noto anche per Tutti pazzi per amore. «Ci saranno, sul set, i mobili delle ditte di Cantù? – la preoccupazione di Daniele Tagliabue, presidente di Confartigianato Cantù – speriamo che ci siano già stati contatti. Potremmo comunque informarci. E' una sorpresa assoluta: aiuterà senz'altro a mantenere alto il nome di Cantù». Tagliabue fa poi un riferimento che tutti, curiosamente, portano ad esempio in modo del tutto spontaneo. «Il Ranzani (il personaggio radiofonico impersonato da Albertino, ndr) anche se un po' stupidotto, ha aiutato a comunicare il territorio: alla gente è rimasto in mente». Maria Casati, presidente Cna Servizi, spera che non si cada nello stereotipo. «La trama sarà fondamentale – l'opinione della Casati – gli attori sono di qualità, e la Rocca è tra le mie preferite. A differenza di Ranzani, che io trovo una grande idiozia, e altro che nominarlo socio onorario di Qualità Cantù, la serie potrebbe dare una bella immagine della nostra città. Siamo mobilieri, non «bauscia» milanesi. Forse nella fiction si potranno raccontare anche i sacrifici. Invito comunque la produzione a farsi un giro a Cantù. Interessante che la Rai si concentri sulle storie di provincia».
Ne è convinto anche Massimo Cappelletti, assessore alle attività produttive. «A Cantù le storie non mancano – premette – il Ranzani, con le sue, è diventato personaggio. Anche se è criticato da qualcuno per la sua immagine glamour. Mentre la vita dei mobilieri è fatta di sacrifici, rinunce e abnegazioni. Ai tempi de Il Grande Fratello e La Fattoria, qualcuno aveva pensato seriamente di proporre La Bottega. Adesso, non arriva il reality ma questo regalo della fiction. La dimostrazione che il brand Cantù non è in discussione». Almeno per fiction.
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