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Giovedì 16 Giugno 2011
Nella guerra del mobile
Cantù vince sulla toscana
Un emendamento di Lega e del Pdl al decreto sviluppo cancella un articolo che favoriva le aziende toscane di Poggibonsi e San Giovanni Valdarno nella produzione di copie di mobili progettati dai maestri del design
La guerra commerciale tra brianzoli e toscani va avanti da tempo e interessa ormai anche i tribunali: cause sulla proprietà industriale sono pendenti a Milano, Firenze, Bologna e Venezia. Esse riguardano le copie di mobili usciti dalla matita di celebri maestri del design, come Le Corbousier (celebre la sua chaise longue in acciaio cromato), Pierre Jeanneret o Charlotte Perriand, risalenti agli anni Venti e prodotte da alcune grandi industrie, come Cassina, e dai suoi terzisti brianzoli.
In anni recenti nel business sono entrati i mobilifici sorti in Val d'Elsa e in Valdarno: questi ultimi hanno sempre sostenuto che la legge sulla proprietà industriale va intesa nel senso che le opere di design divenute di pubblico dominio possono essere ancora da loro prodotte se lo erano prima della direttiva europea del 2001, anche perchè nel frattempo è scaduta la registrazione. Di parere opposto i produttori lombardi, che reclamano il diritto di primazia.
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