Muro di ruggine
Forse il trasloco

Una lunga onda verde colora da ieri pomeriggio lo scalcinatissimo lungolago di Como. Zambrotta e soci hanno iniziato il loro lavoro di trasformazione, srotolando l'erba sintetica che dovrebbe trasformare la spianata in uno spazio fruibile per tutta la bella stagione.

a.savini

COMO Una lunga onda verde colora da ieri pomeriggio lo scalcinatissimo lungo lago. Zambrotta e soci hanno iniziato il loro lavoro di trasformazione, srotolando l'erba sintetica che dovrebbe trasformare la spianata in uno spazio fruibile per tutta la bella stagione. Il sindaco Stefano Bruni, intanto, difende il calciatore e i suoi amici da accuse che in realtà nessuno gli ha mosso, se non indirettamente, contestando il trasferimento delle "palancole" da qui a lì, cioè da lungolago Trento a Sant'Agostino: «L'area di cantiere - ha detto Bruni - non è di mia competenza e pertanto non posso dare prescrizioni. Ciò nonostante, già nella giornata di ieri (giovedì, ndr) abbiamo preso contatto con l'impresa Sacaim auspicando la loro sensibilità su un tema tanto caro. Mi dicono che i lavori per spostare tali palancole sono già in corso e mi auguro, pertanto, che si riesca a limitare il più possibile i disagi segnalati. È profondamente ingiusto ritenere responsabile di questo il progetto Zambrotta. La proposta presentata e approvata dai tecnici permetterà di rendere fruibile tutto il lungolago tra piazza Cavour e i giardini a lago. Non penso che un gesto come il suo, di generosità nei confronti della città, meriti queste polemiche». Sulla difensiva anche Andrea Gregorio, uno dei collaboratori del team Zambrotta: «Non abbiamo molta voce in capitolo... Ci siamo limitati a fare un contratto con la Sacaim perché il materiale fosse trasferito altrove, ma la sua destinazione non dipende da noi... Di sicuro non è materiale facile da spostare». Le difficoltà sono apparse evidenti anche ieri, quando le prime gru si sono messe al lavoro a Sant'Agostino, quantomeno per abbassare la catasta che oscura il panorama. In effetti, viste da vicino, le palancole sono architravi mostruose, lunghe, pesanti e arrugginite (ma pare che nascano già così). E trovare un posto dove metterle - sempre che questa sia la reale intenzione di Sacaim - sarà tutt'altro che facile. Sempre ieri, in viale Geno, qualcuno prospettava l'eventualità di un trasloco in Ticosa, dove il posto non manca. Il problema è semmai quello di come portarcele. «L'importante - hanno chiesto nuovamente i commercianti di Sant'Agostino - è che qualcuno ci consenta di rivedere il lago». Perché se è vero che non ci si può sempre lamentare di tutto (e che Zambrotta, come del resto le varie associazioni che prima di lui si erano offerte, merita più di un plauso) è anche vero che qui, dall'altra parte del lungo lago, c'è il rischio concreto di mandare all'aria la seconda stagione turistica consecutiva.
E allora: ieri si è finalmente saputo cosa scrivono i quattro consiglieri comunali Federica Simone, Marco Butti, Gianluca Lombardi e Mattia Caprile, estensori di una richiesta inoltrata al sindaco e a una sfilza di assessori dirigenti funzionari addetti. I'quattro chiedono:la eliminazione delle barriere provvisorie collocate a Sant'Agostino (quelle che "coprono" il mucchio di palancole); il trasferimento delle palancole; una parziale riduzione dell'area di cantiere per assicurare un passaggio pedonale di maggiore ampiezza;l'individuazione di aree di sosta per le moto (che nessuno sa più dove posteggiare);un programma di animazione di tutta la zona. Bere e ballare può essere una buona idea per dimenticare questa ennesima estate con un lago a mezzo servizio.
Stefano Ferrari

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Sabato 18 Giugno 2011

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