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Domenica 19 Giugno 2011
Fuga di gas: notte
di paura a Sorico
La colpa è di un serbatoio del gpl al servizio di un'abitazione privata della frazione Palate: il proprietario si è accorto di una vistosa perdita e non ha esitato chiamare i vigili del fuoco. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio
I volontari di Dongo non sono attrezzati per compiere operazioni così delicate e si è reso pertanto necessario l'invio sul posto di una squadra del nucleo specializzato per le emergenze da Milano.
Con il gas non si scherza e l'intervento si è protratto fino alle 7 del mattino, con estrazione dell'intero contenuto del serbatoio a piccole dosi per compensare via via i volumi asportati con acqua. Un'operazione lunga e accurata, che ha ovviamente tenuto sveglio l'abitato di Palate, dove dopo in genere dopo la mezzanotte regna il più assoluto silenzio.
La famiglia di Natale Paggi abita a duecento metri dai Silvani, ma al pari delle altre è stata svegliata dal suono delle sirene: «Era impossibile non accorgersi di nulla - riferisce la moglie - . Una volta appreso che non c'erano di mezzo feriti o danni, tuttavia, il vicinato si è tranquillizzato, anche se non è stato facile riprendere il sonno».
Per qualche ora, più per consentire ai mezzi dei vigili del fuoco di svolgere le necessarie operazioni che per motivi di sicurezza, è stata chiusa al transito anche la strada di Albonico, senza tuttavia particolari disagi per i pochi residenti che vi transitano, considerata anche la fase della notte fonda.
Attorno alle 7 di sabato mattina, come detto, l'intervento si è concluso, facendo tirare un bel sospiro di sollievo agli abitanti di Palate e, in particolare, a Zelindo Silvani e ai suoi famigliari.
Il capofamiglia, che ha rivestito la carica di assessore in paese dal 2001 al 2006, ha optato per la scelta più saggia dinanzi a una fuga di gas provocata, molto probabilmente, dalla semplice rottura di una valvola: un guasto banale che, in piena notte, non sarebbe stato comunque risolvibile da un tecnico senza correre rischi.
Di tragedie dovute al gas sono piene le cronache e anche in Alto Lario non mancano i precedenti. A San Siro, quando il paese era ancora diviso in Santa Maria Rezzonico e Sant'Abbondio, nei primi anni '90 a causa dello scoppio di un serbatoio si consumò un autentico dramma per famiglia di Antonio Botta, di Acquaseria: la moglie morì e il giovane figlio se la cavò dopo lunghissime cure e diversi interventi chirurgici. Qualche anno dopo, in frazione La Torre, un altro boato dovuto a fuga di gas rischiò di costare la vita a Guido Danielli.
<+G_FIRMA>Gianpiero Riva
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