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Domenica 19 Giugno 2011
"Secessione e niente profughi":
il grido dei comaschi a Pontida
Al raduno della Lega: sveglia all'alba per essere a un passo dal palco dove comparirà Bossi venerato e osannato come sempre. Tra odore di salamelle e bandiere verdi, un unico desiderio: "Secessione. Padania libera"
Il sole è uscito di colpo. Ci sono 27 gradi già alle 9 e mezzo del mattino. L'aria del pratone è un misto di fumo di barbecue, odor di salamelle, aroma di porchetta e effluvio di polenta taragna. Eppure in mezzo a quei vapori, dopo aver guadato le rive ancora zeppe dell'acqua dei giorni scorsi dove si resta in piedi per miracolo, ci sono anche loro. «Padani comaschi della prima ora - gioiscono Emi e Bruno -. A tutti i raduni siamo venuti tranne il primissimo. Cosa ci aspettiamo? Via tutti gli extracomunitari. Via. Han rot i ball. Via, a casa loro». Quelli, gli extracomunitari, i leghisti non li possono vedere dal primo giorno. E adesso, dopo la nuova ondata di profughi, peggio che andar di notte.
Il seguito del reportage di Anna Savini sulla Provincia in edicola lunedì
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