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Lunedì 20 Giugno 2011
Promossi dimezzati in 5 anni
Colpa degli esami a settembre
Strage al primo anno effetto dell'obbligo di recuperare i debiti formativi. Prima le insufficienze erano di più, ma non determinanti
Difficile un confronto scientifico tra la scuola dei padri e quella dei figli. Non sono, infatti, disponibili statistiche sui promossi e bocciati di 25-30 anni fa. Può essere, invece, interessante un confronto - questo sì basato su dati attendibili - tra il numero dei "non promossi" prima e dopo l'introduzione dell'obbligo di recuperare i debiti formativi durante l'estate (intervenuta dal 2007/2008), che di fatto ha riportato il sistema scolastico a una situazione analoga a quella pre 1995, quando vennero aboliti gli esami di riparazione.
In linea di massima si registra una leggera diminuzione delle bocciature (ma non dappertutto) e un ben più significativo aumento dei "non promossi" (questo generalizzato), essendo entrati nel novero i ragazzi che devono, o dovrebbero, passare l'estate sui libri per recuperare uno o più debiti a settembre. È quanto si evince confrontando i dati di quest'anno (già pubblicati nei giorni scorsi quelli di tutte le superiori cittadine, ad eccezione del Caio Plinio) con quelli del 2005/2006 che furono censiti dal ministero proprio per studiare le contromosse rispetto al numero elevato di abbandoni e a quello esorbitante di promozioni con debiti mai colmati.
Nella scheda a lato presentiamo le statistiche nel dettaglio. Qui ci limitiamo a osservare che il numero dei bocciati è diminuito in quattro scuole su otto (Volta, Leonardo da Vinci, Pessina e Ripamonti) , è rimasto stabile in un caso (il Setificio) ed è invece addirittura aumentato in altre tre scuole (Giovio, Ciceri e Magistri Cumacini). A far apparire più drammatico l'esito di questo anno scolastico, rispetto al 2005/2006, è il fatto che ai bocciati si sommano i rimandati. Di conseguenza di riduce significativamente la percentuale di quanti possono già festeggiare la promozione e partire spensierati per le vacanze. In alcuni casi addirittura si dimezza: alla Magistri dall'83,13 al 42%, alla Ciceri dall'83,2 al 44%, al Pessina dal 65,18 al 38%. Ma in passato gli insegnanti non erano meno severi. Anzi, davano molti più debiti formativi (in media tra il 30 e il 50%, invece dell'attuale 15-30%), solo che, non essendo determinanti per la promozione, molti ragazzi non si preoccupavano di recuperarli. E, infatti, uno su due si ritrovava la stessa lacuna l'anno dopo.
Pietro Berra
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