Homepage / Como cintura
Martedì 21 Giugno 2011
Maslianico: comune nei guai
senza soldi dei frontalieri
Il congelamento dei ristorni minacciato dalla Svizzera rappresenterebbe una sciagura per i bilanci dei comuni di confine. Il sindaco maslianichese Mario Luppi, dati alla mano, ha messo in evidenza l'entità dell'inatteso provvedimento per il municipio: 212 mila euro all'anno
Secondo le informazioni rese in aula da Mario Luppi, a Maslianico su una popolazione di 3372 abitanti, con 1386 nuclei famigliari, i lavoratori frontalieri sono ben 260 con un ristorno che secondo gli ultimi dati conosciuti ammonta a 212 mila euro all'anno. Per rendere ancora più chiara la situazione basti pensare che per ciascun lavoratore occupato in Svizzera entrano nelle casse comunali 817 euro all'anno. Un'entità ragguardevole, spesso richiamata nell'incontro tra gli amministratori comunali di Maslianico e Vacallo indetto all'inizio di ogni anno al valico di Pizzamiglio per la cerimonia degli «auguri internazionali», propiziati dalla Musica, con scambio di doni tra i due sindaci. Un rapporto di consolidata amicizia che da entrambi i lati della frontiera si vorrebbe mantenere.
Ci sono di mezzo però il congelamento dei fondi annunciato dal ministro del governo ticinese Marco Borradori in quota alla Lega dei Ticinesi e soprattutto le continue minacce del leader del partito Giuliano Bignasca che attraverso il giornale "Il Mattino" tutte le settimane se la prende con il responsabile delle finanze italiane Giulio Tremonti attribuendogli l'appellativo di «ducetto». Tutto a causa dell'inserimento della Svizzera nella black list dei paradisi fiscali, provvedimento che a suo dire andrebbe immediatamente revocato.
Regole ben precise stabiliscono la destinazione dei ristorni, il 70 per cento deve essere investito in opere pubbliche, solo il 30 per cento può essere destinato alla copertura della spesa corrente. Dal 1974 a oggi il contributo finanziario ha rappresentato una risorsa per tanti comuni, collegato al fatto che chi lavora in Svizzera versa le imposte alla fonte, alla Confederazione e al Cantone come se fosse un residente, ma in realtà vive in Italia con la famiglia e usufruisce dei servizi nel nostro paese per quanto riguarda sanità, assistenza al momento della pensione, istruzione, giustizia, polizia. L'entità dei ristorni è quantificata in un 38,8 per cento delle somme versate oltre confine, quota che gli svizzeri vorrebbero abbassare al 12 per cento.
Nel caso di Maslianico si tratterebbe di un minore introito di 140 mila euro all'anno. Secondo il sindaco Mario Luppi gli effetti non sarebbero immediati in quanto al momento sono stati introitati i ristorni riferiti al 2008, ma si rifletterebbero sugli anni a venire con sensibili ripercussioni in momenti difficili causati dalla crisi finanziaria internazionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA