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Sabato 25 Giugno 2011
Grandi opere a Como
L'ombra della 'ndrangheta
Mentre i fuochi d'artificio illuminavano la benna griffata Perego, impegnata a dare i primi colpi di grazia alla Ticosa, la società del canturino Ivano Perego iniziava a cambiare pelle. E - nella lettura degli uomini dell'antimafia - ad aprire i propri cantieri ai mezzi della 'ndrangheta.
Storia sintomatica, quella della Perego, dei suoi camion e delle sue benne. Al punto che il pubblico ministero Alessandra Dolci, che ieri ha iniziato la sua lunga requisitoria nell'udienza preliminare a carico di un centinaio di presunti appartenenti della 'ndrangheta in Lombardia, ha più volte citato l'azienda che tanti lavori ha fatto in città: «È sbagliato pensare che la 'ndrangheta sia solo quella delle attività illecite - ha detto il magistrato - Perché ormai va ricercata all'interno di attività lecite». Come la Perego: «Un'attività imprenditoriale da sempre lecita» fino al 2007, quando è stata «oggetto delle infiltrazioni» della malavita calabrese, rappresentata da personaggi quale Salvatore Strangio, un lungo elenco di guai con la giustizia e di frequentazioni "pericolose".
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