Erba: il piromane colpisce
ma stavolta viene individuato
Dopo aver dato fuoco la scorsa settimana ad una cabina telefonica e al bancomat delle poste ha appiccato dei piccoli incendi al Comune, con una bottiglietta di vetro piena di liquido infiammabile, e alla parrocchiale.Si tratta di un uomo con disturbi del comportamento
L'uomo di 56 anni ha agito da solo e ieri mattina ha scelto degli obiettivi cosiddetti sensibili, colpendo l'ingresso principale e secondario della parrocchiale, l'ingresso verso il parco del municipio e due parcometri in via Adua e in via Trento. Verso le otto anche il sindaco di Erba Marcella Tili si è precipitata in una piazza Prepositurale ancora semideserta.
«Non è niente di preoccupante, è il gesto chiaramente di una persona con disturbi mentali, che si è mossa da sola e non è un attacco alle istituzioni – spiegava alle otto il primo cittadino -. Mi hanno avvertita stamattina dal centralino del Comune del fumo che entrava nei locali da una porta verso il parco. Ci siamo precipitati sul posto e i vigili del fuoco di Erba erano impegnati a spegnere questi piccoli incendi. In municipio ha appoggiato una bottiglia di vetro con all'interno del liquido infiammabile per dare fuoco alla porta, sull'entrata principale della parrocchia ha usato solo della carta, dei rifiuti per la porta secondaria».
Oltre ai due roghi in piazza sono stati dati alle fiamme anche due parcometri, in Via Adua e Via Trento. Nel primo pomeriggio l'individuazione del piromane: «E' un uomo che ha agito da solo causa problemi comportamentali e di salute – spiega ancora Tili -. Dopo gli incendi della scorsa settimana, che ha ammesso essere opera sua, si avevano già dei sospetti. La videosorveglianza ha fatto il resto. Non dobbiamo dare troppa enfasi agli obiettivi, si tratta semplicemente di un caso umano».
Gli obiettivi però sono i più sensibili possibili: municipio, chiesa e poste: «Ripeto è solo una persona con disturbi che ha bisogno di cure. Si tratta solo di un uomo di 56 anni che vive con il padre anziano, è stato denunciato a piede libero per gli atti vandalici».
Alla fine solo un disagio sociale probabilmente per il quale l'uomo reclamava maggiore attenzione.
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