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Lunedì 27 Giugno 2011
Dogane: a Roma milioni
A Como solo smog e disagi
Rendono 800 milioni di euro l'anno allo Stato, riscuotendo Iva e tributi, sequestri di beni mobili a parte. Ma a noi restano i disagi del traffico: nessuno è mai riuscito a drenare qualche goccia da quel fiume di soldi rastrellati sul Lario
«Si chiama fiscalità di vantaggio, quest'operazione», dice Alberto Bergna, direttore Cna di Como e responsabile dei trasporti per l'associazione. «In sostanza – spiega – una parte del gettito fiscale prodotto dalle dogane torna a vantaggio del territorio, non solo per compensare i disagi, ma per rendere competitive le imprese, offrire loro una rete di servizi e di infrastrutture». Per la Camera di Commercio, il professor Rocco Giordano, docente universitario di economia dei trasporti, aveva eseguito uno studio, presentato tre anni fa e aveva calcolato che con 50 milioni di euro sul gettito derivato dalle dogane, i problemi a Como sarebbero stati risolti. In particolare, le risorse potevano essere investite per realizzare un'area di sosta attrezzata per i mezzi pesanti che devono sostare sul territorio italiano in caso di difficoltà per attraversare il territorio svizzero; per un'area di magazzini coperti per consentire la lavorazione e il deposito di merci in regime di franchigia ed Iva nelle operazioni di import – export e per sostenere lo sviluppo delle imprese.
«All'interno del tavolo della competitività, promosso dalla Camera di Commercio con tutte le istituzioni e le organizzazioni economiche e sociali, è stato costituito un gruppo di lavoro per la logistica – continua Bergna – e si è incontrato con il gruppo svizzero Portalpina che intende realizzare un centro d'interscambio gomma – ferro a Como, in modo da trasferire le merci dai camion ai treni, soprattutto in vista dell'apertura del Gottardo, ovvero della linea ferroviaria ad alta velocità e ad alta capacità europea attraverso le Alpi». Dopo numerosi incontri, il gruppo di lavoro comasco, presieduto da Giorgio Carcano, ha presentato il progetto proposto dagli Svizzeri, disposti ad investire cento milioni di euro dei 121 necessari per un interporto a sud del casello A9 di Grandate, intersezione ferroviaria al bivio di Rosales, tra Casnate e Como, all'uscita della galleria ferroviaria di Monte Olimpino, collegamenti di binari di Rete Ferroviaria Italiana e delle Nord.
«E' la stessa Unione Europea che incentiva impianti di confine – sottolinea Bergna – e se a Chiasso non sarebbe possibile realizzare un'opera come un centro intermodale, la Svizzera guarda a Como Sud». Il gruppo di lavoro coordinato da Giorgio Carcano offre collaborazione per tutte le procedure necessarie e verificherà le integrazioni finanziarie per il progetto. Nessuna ricaduta dal gettito fiscale incassato dalle dogane, cioè dal ministero delle Finanze, sul nostro territorio?
«La posizione di frontiera di Como e la presenza delle dogane – afferma Bergna – produce attività e posti di lavoro. E con l'Agenzia delle Dogane, a livello locale, abbiamo ottimi rapporti che consentono di risolvere i problemi a mano a mano che si presentano».
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