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Giovedì 30 Giugno 2011
Como, il vescovo sarà
cittadino onorario
Delibera firmata da tutti i capigruppo, ora andrà in aula per il voto. È il regalo per i settant'anni di monsignor Coletti
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A lanciare l'idea è il consigliere del Pdl Gianmaria Quagelli, da sempre molto attivo in curia, e primo firmatario della delibera già firmata anche dal sindaco Stefano Bruni e dai capigruppo ClaudioCorengia (Pdl), Bruno Magatti (Paco), Mario Lucini (Pd), Vincenzo Sapere (misto), Dario Valli (Area 2010), Mario Molteni (per Como), Donato Supino (Rifondazione), Giampiero Ajani (Lega) e Piercarlo Frigerio (Autonomia liberale). In una delle prossime sedute verrà probabilmente effettuata l'inversione del numero legale in modo da dare l'ok formale alla delibera da trasmettere poi alla giunta per arrivare pronti a settembre. L'obiettivo è quello di invitare in consiglio il 26 settembre il vescovo per la cerimonia ufficiale. Coletti era già stato nell'aula di Palazzo Cernezzi il 6 febbraio 2008 e ci ritornerà poco più di tre anni dopo per uscirne cittadino comasco. «Fin dal suo arrivo nella diocesi - si legge nella delibera - una delle più grandi d'Italia per estensione, ha svolto il proprio ministero pastorale con grande entusiasmo». E ancora si fa riferimento all'«esempio di una vita ispirata ai fondamentali valori umani della solidarietà, dell'amore e dell'aiuto agli altri», «per la promozione, diffusa attraverso i suoi discorsi, del dialogo, dell'ascolto, del confronto, della giustizia e della pace». Poi l'assunto che merita «pubblico riconoscimento attraverso il conferimento della cittadinanza onoraria di Como».
Il vescovo non si è mai tirato indietro nel confronto con gli amministratori, sia durante il tradizionale discorso di Sant'Abbondio sia in più occasioni ufficiali. E nemmeno dagli appuntamenti importanti della città, ultimo in ordine di tempo l'inaugurazione, domenica sera, del lungolago provvisorio riaperto dal calciatore Gianluca Zambrotta. «Venendo qui - ha raccontato prima della cerimonia - ho incontrato una bimba che mi ha chiesto dove andavo. Poi ha aggiunto: "Lo so, vai ad aprire il lago". Allora le ho spiegato che era il lungolago, ma che così si poteva vedere il lago». E, anche per lei una carezza e un abbraccio.
Gisella Roncoroni
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L'album del vescovo