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Lunedì 04 Luglio 2011
Parte da Villa Guardia
l'air bag per le moto
Il crash tester, Giordano Sampietro, continua a sperimentare il sistema di sicurezza inserito nel gilet da indossare quotidianamente utilizzando motociclette su strada o scooter
Il crash tester, Giordano Sampietro, residente a Villa Guardia continua a sperimentare il sistema di sicurezza, tra breve non solo disponibile nel gilet da indossare quotidianamente utilizzando motociclette su strada o scooter per andare al lavoro e percorrere le strade urbane, ma anche nella tuta intera per essere usato in pista, tanto che nel corso del fine settimana era allo Stelvio per il tradizionale motoraduno con un banchetto illustrativo.
«Lo scopo del motoairbag è quello di proteggere la colonna vertebrale qualora si cadesse a bassa velocità - spiega Sampietro - in pista anche con 200 metri di rotolata non ti fai nulla, in città a 30 all'ora un ostacolo come il bordo di un marciapiede o un panettone possono essere lame e compromettere irreparabilmente la spina dorsale».
Una campagna di sicurezza rivolta a chi va piano, senza correre in pista. «Come si allaccia il casco o si mette il cavalletto, attaccare l'airbag della motocicletta deve diventare un'abitudine - propone il crash tester – soprattutto in città, proteggendo soprattutto da colpi di frusta o problemi alla cervicale».
Il sistema di airbag per moto inserito nel gilet costa 350 euro, la ricarica 20 euro e il gilet si può ricaricare da soli a casa. Tucano urbano sta montando il gilet nelle giacche da moto, mentre Piaggio, Aprilia e Moto Guzzi lo metteranno tra gli accessori.
Giordano Sampietro, crash tester quarantatreenne di Villa Guardia, non fa lo stuntman, per sperimentare il motoairbag le sue cadute sono solo accidentali, più importante è valutare la tenuta e la comodità del gilet su lunghe percorrenze.
«Per gli impatti si fanno i test con i manichini e la cinematica, io testo il sistema per pochi chilometri o per mille di seguito. Attualmente lo sto testando per inserirlo nelle tute dei piloti e quindi su pista con velocità attorno ai 250 chilometri all'ora».
Le statistiche citano come prima causa di morte negli incidenti di motocicletta sono i traumi alla testa, poi vengono quelli subiti al dorso. Il sistema di motoairbag per ora protegge proprio la schiena, «scatta quando vieni disarcionato – conclude la sua spiegazione Sampietro – per la parte anteriore del corpo il sistema di protezione è ancora in fase di studio. Un passo fondamentale per la protezione dei centauri in caso di incidente e che può salvare la vita o proteggere da menomazioni che potrebbero anche risultare permanenti per il motociclista coinvolto».
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