I primi quarant'anni
della Regatalonga

All'insegna delle celebrazioni la tradizionale “adunata” di imbarcazioni rigorosamente e obbligatoriamente mosse a remi o con le pagaie

LEZZENO E' stata una Regatalonga, all'insegna delle celebrazioni, quella andata in scena domenica a Lezzeno.
La più importante e tradizionale “adunata” di imbarcazioni rigorosamente e obbligatoriamente mosse a remi o con le pagaie, aveva tanto da festeggiare. In primis da spegnere le quaranta candeline per una kermesse fortemente voluta nei primi anni settanta dal cavalier Francesco Bazzoni, amante appassionato del nostre lago e delle sue espressioni più sincere e vere e poi portata avanti dal figlio Pietro che l'ha eredità come una perla preziosa da conservare ma anche da tenere al passo con i tempi. E così la festa per il quarantesimo, ricordata con una medaglia celebrativa consegnata a tutti i concorrenti nella festa del dopo gara, è coincisa con i 150 anni dell'Unità d'Italia. Un avvenimento richiamato da una maglietta appositamente creata ed anche questa finita, assieme ai premi, nel bagaglio degli oltre cento – e non solo del sesso forte – atleti che non hanno voluto mancare all'appuntamento con la partenza, scattata alle ore 11 in punto, davanti al municipio di Lezzeno.
E per un'edizione davvero speciale, Bazzoni ha pensato anche a starter straordinari. A partire dal campionissimo Antonio Rossi, che di vogate se ne intende visto che nella sua lunga e luminosa carriera, è salito per tre volte sul gradino più alto del podio olimpico e per altrettante su quello mondiale, nella canoa. Un testimonial “credibile” per chi ha voluto – e in qualche momento di difficoltà, magari dovuto – affrontare la fatica del percorso di 9mila metri, senza vinti e vincitori. E anche qui con una novità – o forse è meglio dire con il ritorno alle origini – della direzione di “marcia” della prima edizione con le barche che hanno puntato verso la località Fornace, per proseguire poi per Villa Balbianello, l'Isola Comacina, Pescaù e chiudere davanti al municipio. 
Ad attenderli, oltre ad una folla attratta dalle ottime condizioni atmosferiche e del lago, l'enfant du pays  Daniele Danesin, campione del mondo di canottaggio e Stefano Bonetti, il “papà” delle Lucie, amico del cavalier Bazzoni con il quale ha prima sognato e poi realizzato la rinascita delle Lucie e la nascita della Regatalonga. Sull'acqua un via vai di imbarcazioni, il più delle volte eccezionali e pittoresche.
Su tutte la “nave vichinga”, allestita di tutto punto, da i Gufi, un gruppo sportivo di Lezzeno, e mossa dall'azione di quattordici vogatori. Non ha fatto la gara ma è stata apprezzata da tutti, la “Rosina”, tipica gondola lariana, che ha ospitato un “Jazz quintet” a diffondere l'allegria, attraverso le note. Poi, per allietare il palato, la “polenta oncia” e la grigliata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA