Cadorago: "Notte Bianca,
c'è poca sicurezza"

Il padre del ragazzo ferito nella rissa: «Lo hanno colpito con pugni e calci, in dieci contro uno per futili motivi. Mio figlio si è difeso come ha potuto ma nessuno del personale della festa o i vigili urbani è andato in suo aiuto»

CADORAGO «Lo hanno colpito con pugni e calci, in dieci contro uno per futili motivi. Mio figlio si è difeso come ha potuto ma nessuno del personale di sicurezza della festa o i vigili urbani è andato in suo aiuto: se un Comune vuole organizzare un evento come la Notte Bianca, deve garantire anche un servizio d'ordine adeguato».
A parlare è Amedeo Muraca, padre di Alessandro, 18 anni, che è stato dimesso dall'ospedale con una prognosi di sette giorni. «Ha tumefazioni sul viso e su tutto il corpo - precisa il padre - e se l'è cavata perché ha un fisico ben piazzato ma vi assicuro che ha rischiato grosso. L'altra notte, verso le 2,30, era a Caslino in compagnia della fidanzata con un paio di amici e, quando si è avvicinato al bar, un uomo, evidentemente ubriaco, lo ha provocato chiedendogli perché lo stesse guardando in faccia. Questa persona ha poi colpito mio figlio con un cazzotto e Alessandro ha reagito ma, poi, è stato aggredito da una decina di amici dell'ubriaco, tutte persone con un'età compresa fra i 30 e i 40 anni».
Il ragazzo è riuscito comunque a divincolarsi e a chiamare il padre al telefonino: sul posto sono poi intervenuti i carabinieri della compagnia di Cantù. «Mio figlio è andato in ospedale a farsi medicare mentre io personalmente mi sono incaricato di far intervenire il sindaco di Cadorago, che ha sospeso la musica e fatto chiudere il bar dove si trovava la compagnia di uomini che ha aggredito mio figlio. A prescindere dalla carenza di personale di sicurezza, per ora ho sporto denuncia contro ignoti per il pestaggio di Alessandro: vedremo lo sviluppo delle indagini».

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