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Martedì 05 Luglio 2011
Lavori precari a Como
Verga: rischio di instabilità
Giovani, precariato, capitale umano e i tanti, troppi rischi della flessibilità. E ancora, la necessità di ridurre il peso fiscale su imprese e stipendi per liberare risorse da immettere nel sistema rafforzando nel contempo la lotta all'evasione fiscale. Nel suo primo discorso ufficiale, il neo presidente di Confindustria Como, Francesco Verga mette al centro dell'attenzione il tema di una nuova etica nel mondo del lavoro
Nel suo primo discorso ufficiale, il neo presidente di Confindustria Como, Francesco Verga mette al centro dell'attenzione il tema di una nuova etica nel mondo del lavoro alle prese con una rivoluzione copernicana sulla spinta di una crisi che ha messo in crisi non solo i bilanci delle imprese, ma la stesa tenuta sociale del sistema Paese che deve fare i conti con un tasso di disoccupazione giovanile che ha raggiunto quota 29,6%, il più alto dal 2004. I giovani, non a caso, occupano una parte importante del lungo discorso d'insediamento pronunciato davanti ad una platea di circa quattrocento colleghi riuniti ieri mattina al teatro Sociale di Como in assemblea per sancire il passaggio di testimone con Ambrogio Taborelli.
«La flessibilità è importante ma il confine con il precariato è labile - avverte Verga - Dobbiamo stare attenti a non oltrepassarlo perché da un punto di vista sociale crea problemi di instabilità». A farne le spese, in particolare, chi sta cercando di entrare a fatica nel mondo del lavoro o chi ci ha messo piede ma deve fare i conti con un sistema di regole che «premiano l'anzianità di servizio rispetto alle reali competenze e capacità». Una diseguaglianza che al di là del giudizio etico rappresenta un costo insostenibile per le imprese in termine di perdita di produttività. Perché la produttività, sottolinea Verga «è legata al capitale umano, all'innovazione, ai servizi, agli orari e ai turni di lavoro». Presto per dire se alle parole seguirà a breve un cambio di rotta nelle relazioni sindacali, in verità già buone bel Comasco, o di un modello di contrattazione territoriale particolarmente innovativo.
Dialogo è invece la parola chiave nei rapporti con la politica e le istituzioni lasciando da parte le polemiche. «In questo momento gridare mi sembra inutile, non si risolve nulla ...E poi altri lo hanno già fatto» spiegherà poi a margine dell'assemblea. Detto questo, le difficoltà ci sono e non possono essere negate. «Fino a due o tre anni fa le aziende erano viste dai Comuni, anche quelli più piccoli, solo come dei problemi; ora - dopo la crisi e il mutamento degli scenari economici - si sono invece trasformate esclusivamente in fonte di reddito per le casse dei Comuni in difficoltà, e vengono continuamente sollecitate a pagare per ricevere in cambio servizi talvolta scadenti». Dal canto suo Confindustria, assicura Verga, conferma la disponibilità ad un «confronto costruttivo» con tutte le istituzioni locali per creare percorsi nuovi di sviluppo di cui il territorio ha bisogno. Parole d'ordine, condivisione e coesione. Altrimenti il rischio per Como, secondo Verga, «è rivestire un ruolo marginale, come abbiamo potuto constatare nella presentazione del documento programmatico per il Piano territoriale regionale». Tra le priorità assolute a sostegno dello sviluppo, il polo logistico di scambio intermodale ferro-gomma («darebbe una spinta eccezionale alle competitività delle nostre imprese») e l'università con la realizzazione del convitto senza abbandonare l'idea del campus. Esempi positivi da seguire, Comonext, il Parco scientifico tecnologico di Lomazzo diventato «motore di sviluppo capace di generare ricerca, innovazione, aggregazione».
Questo il presente, ma è tempo di disegnare il futuro. «Il manifatturiero continuerà ad essere la spina dorsale della nostra economia, ma dobbiamo essere capaci di investire sulle altre potenzialità del nostro territorio: paesaggio, natura, arte, cultura con il polo fieristico di Villa Erba come volano di tante iniziative di eccellenza per giocare al meglio la carta dell'Expo 2015».
Elvira Conca
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