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Mercoledì 06 Luglio 2011
A Como meno posti fissi
e più lavoro precario
Secondo i dati di Confindustria il 71,78% dei nuovi contratti è a tempo determinato
Parole forti quelle del neopresidente di Confindustria Como, Francesco Verga, che suonano ancor più come monito nel giorno in cui Confindustria Como ha diffuso i dati sull'occupazione su un campione di107 imprese, per un totale di 10.471 dipendenti. L'indagine mostra tra 2009 e 2010 - dati al 31 dicembre dei due anni - un saldo negativo nel numero complessivo di lavoratori dipendenti impiegati pari a 251 unità, di cui 212 sono contratti a tempo indeterminato full-time per lavoratori di sesso maschile. A fronte di 1.339 rapporti di lavoro cessati, 743 dei quali a tempo indeterminato, sono state registrate 1.074 nuove assunzioni (771 a tempo determinato, 284 a tempo indeterminato); sono inoltre stati trasformati a tempo indeterminato 185 rapporti di lavoro. Sulla base di questi numeri, la quota di lavoratori con contratto a tempo indeterminato, sia esso a tempo pieno o part-time, è pari al 96,4%, superiore alla media regionale di 95,9%. I numeri, come detto, dicono che oltre la metà dei posti persi erano a tempo indeterminato (appunto 743 su 1339, pari al 55,48%), mentre, inversamente, tra i nuovi contratti, che sono 1074, oltre i due terzi (771, pari al 71,78%) sono determinati. Nonostante la quota di assunzioni a tempo indeterminato (35%) sia inferiore alla media di tre punti percentuali, il tasso di stabilizzazione (percentuale di conversione di contratti temporanei in contratti a tempo indeterminato) è molto superiore alla media regionale, il 57% per Como contro il 42% per la Lombardia.
In sintesi, diminuiscono i posti fissi, crescono quelli atipici, con una speranza di stabilizzazione più forte rispetto al resto della regione, ma pur sempre contenuta in raffronto ai numeri totali.
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