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Domenica 10 Luglio 2011
Cantù: contro l'autostrada
manifestazione nella brughiera
Decine di auto hanno simulato l'autostrada Varese-Como-Lecco destinata a tagliare in due ettari di verde - Intanto la Regione ha dato il via libera allo studio di fattibilità del contestato progetto
Spettacolo strano, stonato. Ma se verrà davvero realizzata l'autostrada Varese-Como-Lecco, diventerà realtà di tutti i giorni. Anzi, molto peggio, che le corsie saranno quattro, le auto migliaia. Una sorta di simulazione d'impatto ambientale, con tanto di finti cartelli a indicare dove un giorno potrebbero esserci caselli e viadotti. Prezzo impensabile da pagare per un'opera che i membri del gruppo Salvabrughiera e dell'associazione L'Ontano di Montorfano - gli organizzatori dell'iniziativa - e del comitato per il Parco regionale della Brughiera, ieri presenti, ritengono inutile, un doppione che il territorio non chiede né vuole. La pensa diversamente la Regione, in merito al collegamento che dovrebbe costare 1 miliardo e 400 milioni e attraversare 27 Comuni del Comasco, passando, nel Canturino, tra Senna e Navedano, e sbucando poi tra boschi di Intimiano e Montorfano. La giunta del Pirellone, infatti, nelle scorse settimane, quasi a sorpresa, ha approvato la stipula di una convenzione con Infrastrutture Lombarde - società sempre controllata dalla Regione - che ha dato il via libera alla verifica dello studio di fattibilità da 400 mila euro.
Questo il motivo per cui ieri si è voluti tornare a parlare di un progetto che nei mesi scorsi veniva ancora considerato lontano e forse impensabile. Perché entro due mesi si dovrà stabilire se quel progetto di fattibilità debba proseguire il proprio iter. E per il comitato Salvabrughiera la risposta è da sempre no: «Si tratterebbe di un doppione - ribadisce ancora una volta Anna Maspero - rispetto alla Pedemontana e che devasterebbe un patrimonio verde inestimabile. Gli studi sui flussi di traffico non giustificano la creazione di un tratto Varese-Como-Lecco, e le nuove strade incentivano solamente ulteriore traffico. Quello che la Regione stessa vuole, dato che questa sarà a pagamento e dovrà in qualche modo finanziarsi. Si tratta di demagogia, che vuole sacrificare un bene di tutti per gli interessi di pochi».
Di fatto la recente decisione di affidare questo studio ha creato parecchio subbuglio anche sul fronte politico. Il Partito democratico ha annunciato una mozione. E voci fortemente contrarie all'opera sono arrivate anche dalla Lega, compagna di coalizione delle maggioranze che guidano la Regione, la Provincia e la città. Dal deputato Nicola Molteni al consigliere regionale Dario Bianchi all'assessore ai Lavori pubblici di Villa Saporiti Pietro Cinquesanti, hanno ribadito la necessità di coinvolgere il territorio in una scelta che ha manifestato di non condividere.
Fermamente contrario al progetto anche il Comitato che chiede di tutelare queste aree in maniera certa con l'istituzione del parco regionale della Brughiera, che invita a puntare su proposte alternative: «E' indispensabile - sottolinea Tiziano Grassi - concentrare risorse, competenze e conoscenze degli Enti per studiare un potenziamento dei tracciati esistenti, con eventuali modifiche o deviazioni, ma sempre nel rispetto delle comunità locali. E' fondamentale rivolgere lo sguardo e gli investimenti finanziari anche al trasporto pubblico: ci sono linee ferroviarie quasi abbandonate come la Como-Lecco che, se potenziate e o raddoppiate, di certo aiuterebbero la decongestione del traffico lungo questa direttrice».
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