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Domenica 10 Luglio 2011
Insulti razzisti a Como
"Perchè sono nera"
Insulti a sfondo razziale l'altra sera all'esterno di un locale di viale Geno. Denunciata una giovane di 22 anni, italiana con residenza a Como, impiegata come commessa, che avrebbe inspiegabilmente preso a male parole un'altra giovane donna, 30 anni, italiana e residente da molto tempo in Provincia, benché d'origine extrcomunitaria
La volante della polizia ha individuato e denunciato una giovane di ventidue anni, italiana con residenza a Como, impiegata come commessa, che avrebbe inspiegabilmente preso a male parole un'altra giovane donna, 30 anni, anch'ella cittadina italiana e residente da molto tempo in Provincia, benché d'origine extrcomunitaria.
Si è tratto di un episodio piuttosto movimentato, confluito in una denuncia che la vittima ha voluto sporgere ieri mattina di buon'ora negli uffici della questura di viale Innocenzo XI: «Vivo in questo Paese da 17 anni - ha poi raccontato a La Provincia - e sono davvero stufa di essere insultata per il colore della mia pelle». Il resoconto della serata è piuttosto sconcertante, almeno per come ricostruito attraverso l'unica testimonianza per il momento disponibile, quella della vittima: «Sono uscita da un locale con mia madre e un gruppo di amici con cui avevo appena festeggiato il compleanno - ha raccontato -. All'improvviso mi si è avvicinata questa ragazza che non conoscevo e che senza motivo ha preso a insultarmi: "negra di m..., spostati perché puzzi... Devi starmi lontano e devi tornare in Africa"». Secondo la querela, con la ragazza c'era anche una coppia di adulti che, lungi dal tentare di calmarla, «sghignazzavano e fomentavano». Lei, la vittima, ha chiamato la polizia, che un attimo dopo era in posto. Gil agenti hanno identificato tutti, ma la loro presenza non sarebbe bastata a placare la "verve" della ventenne, che anzi avrebbe insistito: «Guarda... quella scema (sempre citando dalla denuncia, ndr) ha chiamato la polizia... Se hai bisogno di soldi te li dò io, di tasca mia». I poliziotti l'hanno allontanata, mentre altre due persone, tra le quali una che sosteneva di essere sua sorella, si avvicinavano alla vittima abbozzando un timido tentativo di scuse.
«Io però sono stufa - racconta quest'ultima - Quella ragazza non l'ho mai vista in vita mia, e non capisco la ragione degli insulti». La polizia procederà per ingiurie e, d'ufficio, anche per la violazione dei dispositivi di legge che in Italia sanzionano chiunque assuma atteggiamenti di tipo razzistico.
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