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Lunedì 11 Luglio 2011
Morbillo, è allarme
I casi si moltiplicano
Nel 2010 solo un caso. Nel 2011 già cento tra scuole e adulti. L'Asl di Como: è fondamentale vaccinarsi. Solo così si può arginare il virus.
Dal punto di vista anagrafico, la fascia di popolazione maggiormente colpita è quella dei giovani adulti, cioè tra i 20 e i 35 anni di età. La causa è da ricercarsi nel fatto che dal 2004, anche a Como, è in corso di attuazione il «Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita», che vede impegnata l'azienda sanitaria, in collaborazione con i pediatri di famiglia, in una campagna attiva di vaccinazione della popolazione a partire dai nati nel 1990. La vaccinazione - spiegano gli esperti dell'Asl - viene effettuata con una prima dose all'età di dodici mesi, e con un richiamo successivo all'età di cinque anni: i numeri dicono che in provincia di Como hanno aderito il 95% degli interessati per la prima dose e il 90% per la seconda.
Si è registrato anche qualche caso all'interno delle scuole: si parla di due, massimo tre alunni colpiti per volta, piccoli pazienti che risultavano comunque non vaccinati, visto che la scelta della vaccinazione è facoltativa. Le autorità sanitarie hanno attuato le misure di controllo previste, che prevedono, in sinergia con i medici di medicina generale e con i pediatri di famiglia, una adeguata informazione delle comunità interessate, tornando anche a proporre, se necessaria, una vaccinazione, unico intervento preventivo a disposizione per limitare la diffusione del contagio. Di solito si fa il vaccino trivalente (morbillo, rosoliam parotite)
Nell'ambito delle misure di sorveglianza e di controllo attuate a seguito di casi di malattia, l'Asl provvede sempre a individuare i contatti stretti dei malati per proporre ai non vaccinati o ai soggetti vaccinati con una sola dose (che è in realtà spesso insufficiente a garantire una buona protezione) un richiamo da effettuarsi entro pochi giorni dal contatto con il malato.
Secondo le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della Sanità, l'obiettivo di estirpare del tutto la circolazione del virus del morbillo (insieme a quello della rosolia) è motivato soprattutto dalle possibili gravi complicanze della malattie, che per fortuna sono però rare. Chi contrae il morbillo può in teoria sviluppare patologie quali broncopolmoniti, encefaliti, panencefaliti sclerosanti. Tutti i pazienti che lo hanno avuto in età adulta garantiscono comunque che si tratta di una esperienza di malattia piuttosto dura, con sintomi particolarmente afflittivi e un decorso piuttosto lungo.
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