Gli spalloni degli evasori
Prime condanne a Como

Pene indultate per tre imputati accusati di riciclaggio. La sentenza potrebbe avere un impatto importante sul maxi processo a carico di 49 imputati che si aprirà a gennaio

p.moretti

COMO L'impianto accusatorio regge. Gli spalloni di valuta e i funzionari di banca pizzicati a far sparire in Svizzera i soldi degli evasori italiani sono responsabili di riciclaggio. A dirlo è il giudice per le udienze preliminari di Como che ha emesso le prime tre condanne - con rito abbreviato - nell'ambito della maxi inchiesta sulla fuga di svariate decine di milioni di euro dall'Italia alla Svizzera. Le condanne: due anni e quattro mesi a un 65enne comasco con casa a Lugano, accusato di aver riciclato oltre 300mila euro in contanti e 110mila dollari statunitensi; due anni e due mesi a un 56enne originario di Moltrasio ma residente a Tavernerio, protagonista assieme alla moglie, condannata a 1 anno e 10 mesi, di un episodio di riciclaggio di 150mila euro e 110mila dollari in contanti, sequestrati dalla guardia di finanza al valico di Ronago nell'inverno di sei anni fa.
Le condanne, tutte condonate per l'indulto, rischiano di avere un peso non indifferente sul processo che si apre il 19 gennaio prossimo a Como a carico di ben 49 imputati, tra i quali banchieri e importanti funzionari di istituti di credito svizzeri, accusati di riciclaggio per aver aiutato evasori nostrani a nascondere i propri guadagni al fisco italiano.

Homepage / Como città

Sabato 16 Luglio 2011

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