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Sabato 16 Luglio 2011
Como, ubriachi scatenati
Le telecamere sono spente
Calci contro i portoni di un'abitazione di via Diaz. Il proprietario chiede di avvalersi delle immagini delle telecamere, ma il Comune è costretto ad ammettere: «Alcune sono in manutenzione»
Chi scrive è uno dei "combattenti" del centro storico, costretti a trascorrere primavere ed estati in trincea contro i fracassoni che ne animano le notti. Le notizie che porta sono due: la prima, come si legge nella lettera è che qualche burlone gli ha fracassato il portone; la seconda, per certi versi clamorosa, che le telecamere installate in più tappe dal 2007 in poi con grandi squilli di trombe non funzionano. O quantomeno, se funzionano non servono.
Ecco cosa ha testualmente risposto ieri, a La Provincia, l'ufficio stampa del Comune: «Su alcuni impianti sono in corso lavori di manutenzione. Le immagini, tuttavia, non possono essere richieste direttamente dai cittadini. Bisogna sporgere denuncia e saranno poi le forze dell'ordine ad acquisirle. Da regolamento, approvato dal consiglio comunale, le immagini possono essere tenute per un massimo di 96 ore, dopo di che vengono cancellate dal sistema».
La traduzione è una conferma: o polizia e carabinieri intervengono ad acquisire le immagini (cosa che non fanno mai, a meno che non si parli di reati davvero gravi) oppure addio. E quand'anche lo facessero rischierebbero di imbattersi in un impianto in corso di manutenzione. Peccato, perché non solo la città murata avrebbe davvero bisogno di videosorveglianza, ma mai come in questo momento ci sarebbe bisogno anche dei "fonometri" il cui acquisto era stato annunciato lo scorso inverno dall'assessore alla Sicurezza Francesco Scopelliti. O non funzionano neppure quelli, o vengono male utilizzati, visto che non risulta che nei fine settimana qualcuno se ne serva per zittire le orde di fracassoni a zonzo per il centro. L'ultima infornata di telecamere - lo ricordiamo - risale allo scorso mese di novembre, quando l'amministrazione annunciò l'installazione di 17 nuovi impianti, estendendo il servizio anche ai quartieri periferici. Il Comune ci mise 90 mila euro, cui se ne aggiunsero 160mila stanziati del ministero. Nel 2007, invece, la prima infornata di telecamere costò circa 250mila euro. In totale, più o meno mezzo milione. Nell'elenco di quelle nuove ne comparivano alcune davvero strategiche: una all'angolo tra piazza Mazzini e via Diaz, una all'incrocio tra via Diaz e via Lambertenghi, una a San Donnino. Sarebbero utilissime. Se funzionassero.
Stefano Ferrari
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