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Venerdì 22 Luglio 2011
Bonus bebè, soldi da rendere
Ma non sono dovuti interessi
Il caso delle sanzioni che hanno colpito le famiglie che avevano incassato i mille euro del governo Berlusconi. Da Roma le rassicurazioni del sottosegretario Carlo Giovanardi, che biasima i toni della lettera inviata ai contribuenti comaschi
«Non è uno scandalo nazionale - ha sottolineato Giovanardi - Su 550.000 domande, le contestazioni sono 8.000, un numero basso rispetto a quello degli assegni che sono stati mandati. E quasi tutte sono relative al problema del lordo o del netto. Alcune famiglie hanno equivocato, considerando anche in buona fede 50.000 euro netti e non lordi». Lo scandalo potrebbe consistere nel fatto che per la famiglia c'è ben poco e da cinque anni non c'è più neppure il bonus bebè, istituito dal Governo Berlusconi e soppresso dal Governo Prodi, come hanno già osservato in molti.
Ora le famiglie dovranno restituire i soldi: «Con un po' di buon senso - ha proseguito Giovanardi - si può stabilire che chi, solo perché ha equivocato, ha ricevuto mille euro a casa che non doveva ricevere, lo considererà un prestito senza interessi. Ne ha goduto per cinque o sei anni, come se avesse chiesto mille euro di prestito in banca». Possibile che fili tutto così liscio? Infatti, chi ha ricevuto il bonus e non ne aveva diritto, rischia un procedimento penale per truffa. Giovanardi rassicura: «Non credo che le Procure italiane si metteranno ad aprire ottomila procedimenti nei confronti di ottomila persone. Poi - sostiene - può anche darsi che qualcuno con 400.000 euro di reddito abbia fatto un'autocertificazione falsa, l'Italia è un Paese in cui tutto è possibile».
L'approfondimento su La Provincia in edicola venerdì 22 luglio
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