Il turismo a Como tiene
Nonostante la pioggia

Gli albergatori di Como: "Segni di ripresa rispetto allo scorso anno anche se a giugno e luglio ha piovuto molto".

COMO Non fanno i salti di gioia, ma definiscono «discreta» la prima parte della stagione turistica. E si sforzano di vedere il bicchiere mezzo pieno. Per gli albergatori comaschi, l'estate 2011 finora si segnala per «un piccolo miglioramento rispetto all'anno scorso», come confermano i dati sulle presenze nelle principali strutture cittadine. «Dopo un semestre - dicono - senza infamia e senza lode, è arrivato qualche segnale positivo soprattutto nelle ultime settimane». Il proprietario del Terminus, Antonello Passera, spiega: «Registriamo un lieve aumento rispetto al 2010 e l'anno si potrebbe chiudere con un 5% in più. In termini di quantità, vale a dire di presenze, non ci possiamo lamentare, mentre è diverso il discorso sulla contribuzione, anche perché bisogna competere in un mercato sempre più globale. Tra l'altro la stagione si sta via via accorciando, si lavora bene solo tra maggio e luglio ed è un chiaro effetto della crisi: la domanda è calata e la gente si muove solo in alcuni periodi dell'anno. Le prenotazioni per agosto? Non sono molte, ma è normale perché in città viene considerato ormai bassa stagione». È soddisfatto per i numeri registrati finora il direttore degli hotel Palace e Barchetta, Robert Webber: «Il mese di giugno è stato più che positivo e luglio si è rivelato migliore rispetto al 2010, siamo oltre l'85% di occupazione delle camere. Per agosto le stanze prenotate sono più del 60%, un buon risultato. Posso dire che abbiamo rispettato le aspettative. Tra l'altro non va dimenticato che, con la recente riapertura di Villa Flori, la torta da spartirsi è diventata più piccola. Gli ospiti sono per lo più americani ed europei, mentre le altre nazionalità non sono numericamente significative». Riguardo al cantiere delle paratie dice: «Sicuramente le barriere che nascondono il lago ci hanno fatto perdere qualche congresso». Chiara l'analisi di Ivana Fraquelli, dell'hotel Firenze: «Non stiamo andando male, anche se la tipologia dei clienti è cambiata molto negli ultimi anni».

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