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Giovedì 28 Luglio 2011
Serravalle, c'è un giallo
Asta persa per un centesimo
Il retroscena dell'affare costato a Como 5 milioni. E la procura di Monza vuole gli atti sulla Serravalle
Mentre la procura di Monza, nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte mazzette pretese dal democratico Filippo Penati, chiede ai colleghi meneghini gli atti sulla compravendita delle azioni della società, costata centinaia di milioni di euro alle casse pubbliche, a Como l'operazione scandalo dell'estate 2005 si arricchisce di un nuovo mistero: quel centesimo galeotto con cui una fiduciaria lussemburghese ha sfilato a Marcellino Gavio (da pochi mesi ricoperto d'oro dalla vendita delle sue azioni Serravalle alla Provincia di Milano guidata da Penati) le quote azionarie messe in vendita da Palazzo Cernezzi.
È il 22 settembre quando in Comune si aprono le buste con le uniche due offerte di acquisto dell'1% di azioni della Milano Serravalle.
Da una parte c'è la Sias dell'imprenditore torinese Gavio, il quale aveva appena venduto il suo 15% a Penati festeggiando una plusvalenza di 179 milioni di euro in appena 18 mesi e che, curiosamente, era già tornato a far compere sul mercato offrendo a Como 6 euro e 5 centesimi ad azione (dopo averne incassati 8,973 soltanto due mesi prima); dall'altra l'inedita lussemburgese Abm Merchant, vincitrice dell'asta grazie a un'offerta di un solo centesimo superiore a quella degli avversari.
Coincidenze sorprendenti
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