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Venerdì 29 Luglio 2011
Nell'ex Ticosa di Como
clandestini, rovi e topi
Dietro ai cespugli, a pochi passi dalle auto parcheggiate, si muovono alcuni topi. Poco distante sembra di entrare in una giungla. La bonifica del sottosuolo intriso di veleni ancora non è iniziata e, probabilmente, non si muoverà nulla fino a settembre.
COMO Dietro ai cespugli, a pochi passi dalle auto parcheggiate, si muovono alcuni topi. Tutt'altro che piccoli. Poco distante sembra di entrare in una giungla. Alberi, arbusti sparsi, qualche fiore spontaneo (gialli e viola). Sotto il cimitero e verso il lato opposto al Santarella è addirittura impossibile camminare, visto che lì la vegetazione è talmente aggrovigliata che non consente nemmeno il passaggio. La bonifica del sottosuolo intriso di veleni (dall'arsenico al piombo) ancora non è iniziata e, probabilmente, non si muoverà nulla fino a settembre. Tutti i posteggi sono pieni e, qualcuno, fa notare che se si fosse utilizzata anche l'area che si trova nelle stesse condizioni da oltre quattro anni, almeno si sarebbe fatto un servizio utile ai numerosi pendolari.
Al centro dell'area ci sono i resti del pavimento del «corpo a C». Le vecchie mattonelle rosse sono praticamente sparite, ma è rimasto il fondo.
In alcuni punti cede, in altri è esattamente quello dove per decenni sono stati appoggiati telai e macchinari di quella che era la fabbrica più grande della città. Bianco, che dà l'impressione di essere in quei deserti dove batte il sole e ci sono solo arbusti.
Dalla parte opposta, sotto il ponte del Cosia, c'è ancora gente che ci vive. C'è una zingara che abita lì da tempo e chiede l'elemosina al semaforo con viale Roosevelt, ci sono due ragazzi stranieri. Intorno ci sono materassi, qualche sedia, un passeggino e non molto lontano c'è un cumulo di spazzatura.
Abitano persone anche in un camper abbandonato nell'area soprastante, ma il mezzo si trova all'interno di un cancello chiuso con un lucchetto. Poco lontano una vera e propria discarica a cielo aperto con lavandini, sanitari, televisioni, mobili...
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