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Lunedì 15 Agosto 2011
Irpef, asili e mense
Stangata per i comaschi
In pericolo il welfare comunale. L'assessore Gaddi: "Finora abbiamo fatto miracoli, ma non garantisco più"
Palazzo Cernezzi, al pari di tanti altri Comuni italiani, si prepara a rivedere le tariffe del welfare, dagli asili alle mense fino ai servizi erogati alle fasce più deboli della popolazione. Lo ha confermato ieri l'assessore al Bilancio Sergio Gaddi, molto critico sulla manovra («pagano soltanto i più deboli») e costretto ad ammettere che, al rientro dalla pausa estiva, «l'amministrazione dovrà rivedere un po' tutto».
Tra i servizi maggiormente a rischio ci sono, ovviamente, quelli cosiddetti alla persona, ma non sono esclusi anche ritocchi al rialzo dell'Irpef comunale: «In termini astratti - rileva l'assessore - l'addizionale è in fondo una delle imposte più eque, visto che colpisce in proporzione al reddito. È di gran lunga preferibile "fare cassa" in questo modo che non andando a colpire le tariffe dei servizi». Potrebbe comunque non bastare:neppure il raddoppio dell'aliquota, che a Como è dello 0.2 per mille, garantirebbe la copertura del vuoto creato dai tagli. «In questi anni - prosegue Gaddi - siamo stati bravi a ottimizzare i flussi di bilancio mantenendo più o meno invariati i prezzi dei servizi, benché i tagli ai trasferimenti siano cresciuti in modo costante. Siamo anche riusciti a farlo rispettando il cosiddetto patto di stabilità, quel famigerato sistema che danneggia i virtuosi a vantaggio degli scialacquatori. Oggi però, e vorrei sbagliarmi, la sensazione è quella che le tariffe dei servizi vadano inevitabilmente riviste. Sono comunque d'accordo con Formigoni, quando dice che questa manovra è la morte del federalismo fiscale, perché i Comuni non hanno più possibilità alcuna di autodeterminare il proprio destino».
Su "La Provincia" del 15 agosto le critiche dell'opposizione in consiglio comunale
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