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Martedì 16 Agosto 2011
Buono pasto per la spesa
"Molti supermercati barano"
Articolata denuncia del Codacons: "Molti piccoli supermercati trattengono una percentuale perché scaricano sul cliente il peso della commissione". E la quota esentasse rimane ferma a 5,29 euro...
"I supermercati fanno la cresta sui buoni pasto. In pratica alcune catene minori di supermercati hanno deciso di addebitare la commissione che dovrebbe essere a loro carico, al consumatore. Non pagano, quindi, il valore stampato sul ticket, ma trattengono una percentuale variabile a seconda della società che li ha emessi e che mediamente si attesta al 10%. Una pratica chiaramente illegale, che viola sia gli appalti ed i contratti in essere tra l'azienda e la società emettitrice, sui quali è indicato il valore del buono, sia il contratto di lavoro, visto che il valore del ticket è stabilito in base ad una contrattazione aziendale tra datore di lavoro e sindacati" La denuncia è del Codacons che in proposito ha diffuso una nota.
"Nessuno di questi supermercati, però, ha avuto finora la revoca della convenzione, come dovrebbe essere, e questo perché sfruttano e si approfittano di un errore da parte del consumatore che, stando alle regole attuali, non potrebbe cumulare i buoni pasto (il buono pasto non è cumulabile né cedibile, né convertibile in denaro) - continua l'associazione dei consumatori - La crisi ha acuito il fenomeno, perché sempre più spesso i lavoratori, per risparmiare, portano il pranzo da casa e utilizzano poi il buono pasto per la spesa corrente al supermercato, consegnando più ticket in una stessa giornata, cosa teoricamente non consentita, anche se ormai ampiamente diffusa. La realtà è che, in questo fruttuoso giro d'affari, da miliardi di euro, pur di accaparrarsi il mercato si sono fatti ribassi insostenibili ed ora ci si rivale sul consumatore finale. Il Codacons invita i lavoratori a segnalare alla loro ditta la violazione e chiede un cambio radicale delle regole attuali, ormai superate, a cominciare dalla quota di buono esentasse che è ancora ferma a quota 10.240 lire, pari a 5,29 euro. Ci si domanda: ma come fa un lavoratore a fare un pasto con 5,29 euro, peraltro senza poter nemmeno cumulare i buoni?"
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