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Venerdì 19 Agosto 2011
Frontalieri come topi?
Per il giudice è ok
Condannati dal tribunale svizzero a pagare le spese nella causa contro gli ideatori della campagna "Bala i ratt"
Lo stabilisce la sentenza del pretore di Lugano, Franca Galfetti Soldini che ha addebitato ai nove lavoratori italiani pendolari di confine le "tasse di giustizia", 350 franchi, altrettanti euro o quasi, perché dalla terza ondata di manifesti «non è chiaro quale danno grave e difficilmente riparabile potessero subire i frontalieri». È la motivazione della sentenza che sarà impugnata dall'avvocato Bernasconi. Aveva già spiegato e ribadisce la propria contrarietà a quello che chiama "il partito dell'odio", sentimento che s'è espresso attraverso i manifesti: i primi raffiguravano i frontalieri come topi intenti ad ingozzarsi di emmenthal, il tipico formaggio svizzero, insieme a clandestini e a delinquenti d'importazione; la seconda fase, «Ronfa i gatt», impallinava Berna e le autorità di ogni livello che dormivano mentre la Svizzera veniva presa d'assalto dagli stranieri.
Su "La Provincia" in edicola il 19 agosto i dettagli della sentenza emessa dal giudice svizzero
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