Famiglie più povere
Ma felici lo stesso

Da una ricerca della Camera di commercio una fotografia delle famiglie di Como. Sorridono nonostante i soldi siano pochi

COMO Che colore ha la felicità? Quello dei soldi. Almeno a prestar fede alla ricerca dell'ufficio studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza, secondo cui oltre diecimila famiglie comasche sarebbero infelici. Diecimila e cento, per esser precisi, il 26,3% dei nuclei familiari.
La soglia della felicità, se si monetizza, vale almeno 1.500 euro netti al mese. Con meno denaro, il sorriso si spegne e comparirebbe addirittura una lacrima. Specie se mancano gli altri due grandi pilastri della soddisfazione, cioè la casa e un lavoro gratificante.
I comaschi sono generalmente contenti della propria abitazione (la nostra è una tra le province italiane con il tasso più alto di case di proprietà), meno invece per il lavoro. Soprattutto negli ultimi anni, con la crisi che ha inciso nei redditi e nel rendendo meno piacevoli e più alienanti i mestieri. Morale: ci si accontenta di avere un'occupazione, badando meno a se piace o meno. Ciò comporta, secondo gli esperti e il buon senso, un calo dell'umore.
Altri due aspetti tenuti in considerazione nel valutare l'indice di felicità sono stati: la propria città e la complessiva soddisfazione rispetto alla qualità della vita.

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