Como: Pinocchio star
della Fiera del libro

Allestita una piccola mostra dedicata alle varie edizioni di quello che è il libro italiano più tradotto nel mondo. Si va dalle diverse edizioni dell'opera originale di Collodi ad apocrifi e altre curiosità

COMO Pochi minuti dopo l'apertura della tensostruttura la 59ª Fiera del libro di Como raccoglieva già i primi visitatori. Per certi versi si tratta di un ritorno alle origini: priva della coabitazione, e della "spinta" di Parolario, come già accadeva in passato, l'associazione Manifestazioni Librarie, che organizza l'evento, ha coordinato un calendario di appuntamenti legati al 150° dell'Unità d'Italia e ai volumi locali.
Agli editori lariani, come è ormai abitudine, è dedicato uno dei banchi, proprio di fianco a quello che raccoglie sia i libri che verranno proposti in piazza Cavour, sia quelli che saranno presentati a parolario a Villa Olmo (e non solo) dall'1 all'11 settembre, data in cui si concluderà anche la Fiera. L'assenza della manifestazione gemella si fa sentire? Rita Ambrosoli, presidente dell'associazione, lo conferma: nel corso di questi undici anni i rapporti, dapprima anche tesi, si erano via via ammorbiditi e gli incontri di "Parolario" garantivano ai librai una presenza costante di pubblico, perché vendere un libro nel Paese in cui nessuno legge (l'Italia tutta, non Como che, anzi, è in controtendenza) resta sempre un'impresa.
Non mancano le particolarità e le offerte. La stessa Ambrosoli ha allestito una piccola mostra dedicata alle varie edizioni di quello che è il libro italiano più tradotto nel mondo: "Pinocchio".
Si va dalle diverse edizioni dell'opera originale di Collodi ad apocrifi per opposti estremismi come "Il compagno Pinocchio" (di Tolstoj) e "Pinocchio in camicia nera", ma c'è anche uno studio cristiano sul burattino. Chi dice che in fiera non c'è niente di particolare, probabilmente non ha guardato bene.

Leggi l'approfondimento su "La Provincia" del 28 agosto

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