Ramponio, l'arma del delitto
era stata comprata sabato

Giovanni Avogadro aveva il porto d'armi: i carabinieri hanno ricostruito i suoi ultimi giorni, domenica era stato in montagna con gli amici e fra venerdì e sabato aveva acquistato in armeria la calibro nove che poi ha usato contro l'ex fidanzata e se stesso

RAMPONIO VERNA L'arma del delitto, una pistola CZ calibro 9 fabbricata in Repubblica Ceca, Giovanni Avogadro l'aveva comprata sabato, al massimo venerdì della settimana scorsa.
E' questa la convinzione dei carabinieri di Desio che hanno lavorato per ricostruire le ultime ore dell'omicidio-suicidio di Giovanni Avogadro, 31 anni, di Ramponio Verna, che lunedì mattina a Desio ha sparato all'ex fidanzata, Valeria Mariani, bancaria di 27 anni, e poi si è rivolto l'arma contro se stesso.
L'acquisto della pistola è stato effettuato in modo legale in un'armeria della zona, il giovane era infatti titolare di un porto d'armi tiro a volo (sportivo), ma il recente acquisto non figurava ancora nella banca dati delle armi da fuoco. Giovanni Avogadro deteneva regolarmente da anni anche un fucile Flobert, calibro 9, che utilizzava saltuariamente al poligono di tiro (lunedì pomeriggio l'arma è stata ritirata nella casa dei famigliari a Ramponio a scopo cautelare dai carabinieri di Lanzo Intelvi).
Prima della tragedia che si è consumata lunedì mattina nel parcheggio sotto casa di Valeria Mariani a Desio, gli altri movimenti dell'ex fidanzato sono quindi stati sabato (al massimo venerdì) l'acquisto della pistola in armeria e domenica la gita con gli amici del Cai, con i quali aveva fatto un'arrampicata sportiva in Valchiavenna al Sasso del Drago, durante la quale non aveva dato segni di quello che avrebbe compiuto meno di 24 ore più tardi.
«Perché lo ha fatto?». Questa domanda, che resterà per sempre senza risposta, tormenta i genitori di Giovanni Avogadro. «Se lo chiedono in continuazione - racconta Lorella Nadile, zia del giovane e sorella della mamma, la signora Giuseppina - Sono sconvolti, hanno telefonato ai genitori di Valeria per esternare tutto il loro dolore e dispiacere per quanto accaduto. Anche loro si chiedono il perché di questa tragedia e dicono che hanno sempre giudicato Giovanni come un bravo ragazzo. Nessuno poteva immaginare questa tragedia: credetemi, mio nipote era sensibile, razionale, riservato ed era molto innamorato di Valeria. Io non sapevo che si fossero lasciati ma mia sorella ne era al corrente ma lo ripeto, nessuno poteva lontanamente immaginare quello che poi sarebbe accaduto: il dolore è profondo, due famiglie sono distrutte».
Sul porto d'armi, la zia conferma: «Aveva un fucile denunciato ai carabinieri e ogni tanto andava al poligono a sparare: non aveva una particolare passione per le armi ma era molto sportivo, faceva nuoto, arrampicata e amava molto gli animali».
Guglielmo De Vita

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