Brienno: il sindaco vuole
rifare il ponte romanico

Patrizia Nava: «La mia è una sorta di reazione a un ammonimento che con poco garbo è stato manifestato da un alto funzionario della Regione per cui dovremmo limitare il ricordo a una fotografia. Non so ancora quando e come, ma lo farò».

BRIENNO Pensare alla messa in sicurezza e alla ricostruzione delle case distrutte dall'alluvione del 7 luglio e porre mano al recupero delle opere pubbliche a cominciare proprio dal ponte romanico che oltre a rappresentare un indispensabile collegamento tra le zone alte del paese per molti aspetti costituiva il simbolo di Brienno.
Questo è il personale impegno del sindaco <+Patrizia Nava.
Perché proprio il ponte?«La mia è una sorta di reazione a un ammonimento che con poco garbo è stato manifestato da un alto funzionario della Regione nel momento in cui mi sono recata negli uffici milanesi per inoltrare le pratiche rivolte a ottenere quello che per la comunità briennese rappresenta una doverosa partecipazione da parte dell'ente superiore al disastro che in pochi minuti ha travolto il paese. Il funzionario, del quale per il momento non voglio fare il nome, senza tanti preamboli mi ha detto che per quanto riguarda gli interventi ci dobbiamo scordare del ponte romanico e limitare il ricordo a una fotografia. Dapprima mi sono cadute le braccia e ho provato un'intima commozione, poi è subentrata una sorta di reazione e ho deciso di ripartire proprio dal ponte. Non so ancora quando e come, ma lo farò».
Patrizia Nava oltre che da sindaco parla da architetto e da docente di storia dell'arte. È stata lei prima della frana a ideare il percorso che iniziava proprio da Brienno passando dal ponte, passeggiata ora interrotta in più punti, che a mezza costa raggiungeva Moltrasio passando per le zone più panoramiche della Riva Romantica.
«Quando ero assessore del sindaco Marco Bianchi - aggiunge la Nava - mi sono occupata di opere pubbliche. In quegli anni il ponte romanico era in cattive condizioni e mi ero a lungo interessata per il restauro, un'opera che ha richiesto impegno, preceduta dall'acquisizione di disegni e ricca documentazione fotografica. Con questo materiale sarà possibile guidare la ricostruzione con sassi che potranno essere recuperati e con altre pietre moltrasine. Vedremo di trovarle sulla scorta delle immagini che ho a disposizione. Il ponte è stato costruito dai romani lungo l'antica via Regina e rappresentava la porta di Brienno per chi arrivava da Como. Modificata nei secoli, la struttura non ha mai perso la funzione di unire il centro paese con il resto del territorio. Voglio ricostruirla bello come prima».

Leggi l'intervista su "La Provincia" del 3 settembre

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