Autostrada cantiere
Guerra sul pedaggio

"Disagi continui, va abolito o almeno ridotto". La replica: "Impossibile, così finanziamo la terza corsia"

COMO «Disagi continui in autostrada, il pedaggio va abolito o almeno ridotto». Lo mettono nero su bianco, in una lettera-petizione inviata a La Provincia, alcuni tra i tantissimi comaschi che - ogni giorno - percorrono la A9 per poi raggiungere Milano o zone limitrofe. Lungo il tratto autostradale sono in corso, come noto, i lavori per realizzare la tanto attesa terza corsia, lavori che hanno comportato numerosi restringimenti della carreggiata, la cancellazione della corsia d'emergenza, la creazione di percorsi alternativi (spesso stretti e in curva), l'istituzione del limite di velocità a 80 chilometri orari in moltissimi tratti.
Code e rallentamenti sono all'ordine del giorno, anche perché basta un banale incidente per bloccare tutto, visto che la lingua d'asfalto è stata provvisoriamente ristretta. Di fronte a uno scenario del genere, alcuni cittadini - capitanati da Gianni Molteni - hanno deciso di dire basta. Semplice e lineare il loro ragionamento: non paghiamo la tariffa intera per un servizio dimezzato. Nel mirino finisce, in particolare, il salasso previsto alla barriera di Como Sud (pari a 1,90 euro).
Non hanno nulla contro il cantiere in corso, anzi. Ma il pedaggio ha senso - rimarcano gli automobilisti - solo se in autostrada si può viaggiare regolarmente a 130 all'ora. Visto che così non è, la cifra chiesta a chi transita dal casello va abbassata o eliminata del tutto.

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