Paratie, non ci resta
che San Gennaro

Il Comune di Como costretto ad ammettere il cedimento della scalinata. E Viola chiede l'intercessione del Santo

COMO «Scalinata a lago, qualcosa è accaduto»: lo afferma Antonio Viola, ingegnere capo del Comune, direttore dei lavori della nuova passeggiata e delle opere antipiene.
La prima fila di gradini, 20 metri di lunghezza, si è staccata dal muro al 70%, come se fosse un foglio di carta strappato dal margine, un distacco evidente ad occhio nudo e passa una mano fra la parete e il manufatto, realizzato nell'ambito dei lavori del primo lotto, la parte ovest con pietre di recupero, la parte est in granito. Di conseguenza, i conci sono in dissesto, si stanno muovendo, la malta delle fughe si sgretola e i fenomeni sono stati rilevati l'altro ieri dagli stessi tecnici comunali che controllano di tanto in tanto la situazione, pur a cantiere fermo.
Ieri mattina, sopralluogo dell'ingegner Viola con i suoi collaboratori e con i tecnici strutturisti della società Sacaim, l'impresa appaltatrice dei lavori, lente d'ingrandimento su ogni centimetro della scalinata, sono state scattate fotografie e sono stati effettuati confronti tra le tavole di progettazione, i calcoli e lo stato dell'opera. Oggi o domani, un sommozzatore verificherà lo stato del terreno di riempimento su cui poggia la scala, del fondale e delle palancole. Potrebbero aver ceduto, potrebbero aver perso la loro funzione di sostegno della scalinata, evitando che si allontani dal bordo, la tirano verso terra e queste palancole antiscalzamento, come sono definite in termine tecnico, erano state volute dall'amministrazione comunale, poichè non erano previste nel progetto originario, secondo quanto si è appreso.
«Un cedimento delle palancole? È un'ipotesi, ma è remota - teorizza Viola - Quelle a lago sono collegate con le palancole a monte, formano un sistema resistente».
L'ipotesi più accreditata: l'assestamento del terreno con il quale è stato riempito il sottoscala e se così fosse, sarebbe un assestamento fisiologico, compatibile con la vicinanza all'acqua.
«Il fenomeno più evidente - prosegue il direttore dei lavori - è la rotazione del muro di spina, forma triangolare, che separa la scala più lunga, quella realizzata con i vecchi conci, dall'altra a gradini semplici. S'è staccata la prima gradinata, non è l'intera struttura in movimento».

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