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Venerdì 09 Settembre 2011
Bimbi da soli a scuola
Rivolta a Camnago
Como: addio all'accompagnatore sul bus per i bambini di Camnago Volta diretti alle elementari di via Fiume? Il clima si surriscalda, tra mamme che protestano, petizioni e polemiche
La vicenda tiene banco da settimane e la riunione del parlamentino di quartiere andata in scena martedì scorso ha avuto strascichi pesanti: «Ho consegnato le mie dimissioni irrevocabili da vicepresidente - spiega Roberto Todeschini - a causa delle offese e degli attacchi che mi sono stati rivolti. E pensare che avevamo ottenuto una proroga del servizio di accompagnamento fino al 31 dicembre. Sono amareggiato - aggiunge - perché non mi sento responsabile. Solo il 24 agosto ho saputo dal sindaco Stefano Bruni che c'era un problema legato a una carenza di sicurezza sul bus denunciata dai sindacati, a quel punto ho risposto che mi sembrava una follia tagliare un servizio a 15 giorni dall'apertura delle scuole. Conosco la questione anche perché ho due figli che utilizzavano l'autobus. Mi sono dato da fare, ho persino chiesto un preventivo a un privato per uno scuolabus, ma sarebbero serviti 45mila euro. Poi, il 6 settembre ricevo dal sindaco la notizia della proroga del servizio per tutto il 2011 e la disponibilità ad aprire un confronto con i genitori per trovare una soluzione».
Ma nel mirino c'è anche la cancellazione di una parte degli abbonamenti gratuiti per il bus (d'ora in poi il Comune lo concederà solo a chi frequenta la scuola di riferimento per il quartiere di residenza, quella di via Fiume nel caso di Camnago): «Ogni anno - dice Todeschini - una ventina di tessere vengono richieste ma poi non utilizzate, pertanto ho chiesto al Comune una verifica, visto che le domande sono state addirittura 92. Non ho certo suggerito di eliminare gli abbonamenti, volevo solo evitare uno spreco. Ho raccontato tutto in consiglio di circoscrizione, la risposta sono state le offese».
I sindacati (la Rsu del Comune con le segreterie di Fp Cgil, Fps Cisl e Uil Ppl) intanto chiariscono in una nota: «In giugno avevamo chiesto di ripensare l'accompagnamento, proponendo l'utilizzo di un mezzo dedicato esclusivamente ai bambini. Il servizio, infatti, è effettuato con bus di linea sui quali non è garantita la sicurezza dei piccoli (non hanno posto a sedere e i punti di appiglio non sono alla loro altezza, inoltre con le continue aperture e chiusure delle porte si corre il rischio che scendano prima del tempo). I dipendenti non possono lavorare in queste condizioni».
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