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Sabato 10 Settembre 2011
Un insegnante: "In sei anni
ho cambiato sei scuole"
Nominati ieri gli ultimi cento docenti per Como. Sono i più precari: contratti fino a giugno. E qualcuno ha già 40 anni
«Questa sarà l'ultima tornata» spiega Angelo Cassani, segretario provinciale dello Snals: «Gli anni passati i dirigenti scolastici chiamavano personalmente gli insegnati per coprire le cattedre libere; quest'anno invece si è deciso di procedere con delle nomine pubbliche». «Ovviamente, però» continua Cassani, «mancano ancora i posti di sostegno in deroga». Nonostante tutto, il problema di fondo rimane sempre lo stesso: «Il contratto è solo fino al 30 giugno e in più non si fanno i conti con il fattore umano» spiega Ugo Canitano, 32 anni, che ha appena ottenuto la cattedra per le elementari di Lurate Caccivio. «Sono otto anni che faccio la fila per poter lavorare, e mai ho ottenuto la stessa scuola. Sembra che non si rifletta sugli usufruttuari del servizio scolastico: i bambini. Essi hanno bisogno di una continuità nella didattica, e come si può garantirla se non si garantisce la stessa cattedra all'insegnante?».
Tra i docenti in attesa della cattedra c'è Monica Pini, 40 anni: «Proprio per il metodo delle nomine 10 anni fa decisi di aprire una attività di consulenze linguistiche. Ma poi avendo l'abilitazione, ho voluto rimettermi in gioco così sono 6 anni che raccolgo briciole in queste convocazioni». Del sistema informatizzato non si lamenta, “è utile” afferma, ma la sua perplessità è la stessa dei suoi colleghi: «Come è possibile che da anni siano sempre disponibili le stesse cattedre?»
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