Da Orsenigo ad Arezzo
per il campionato dei fabbri
Titolare e operaio della Eurofer alla gara di forgiatura del ferro battuto che si è tenuta in Toscana
Una kermesse che si tiene a Stia in provincia di Arezzo e che ha visto partecipare ben 150 fabbri provenienti da tutto il mondo. A tenere alto il nome dell'Italia sono stati Danilo e Stefano Panzeri di Rogeno, padre e figlio, il primo è titolare della ditta Eurofer di Orsenigo.
Insieme a loro anche Giuliano Canali di Carugo, che lavora alla Eurofer.
Il trio lecchese-comasco non è giunto sul podio della categoria a squadre, ma ha comunque ottenuto un notevole apprezzamento per il pezzo presentato in concorso al cospetto della giuria qualificata che è stata impegnata non poco a selezionare i prodotti presentati dai partecipanti, tutti considerati come piccoli capolavori.
Il regolamento prevedeva che i mastri ferrai realizzassero in un tempo massimo di tre ore un pezzo artistico, utilizzando soltanto martello, scalpelli, incudine e forgia. I pezzi dovevano essere tagliati, forati e chiodati con la tecnica a caldo.
A dimostrazione dell'alto livello della manifestazione, la presenza dello stilista francese Pierre Cardin come presidente della giuria. «Siamo molto soddisfatti - conferma Danilo Panzeri - Quest'anno è stata la nostra prima partecipazione, che è avvenuta a seguito di un invito ufficiale. Pur non essendo arrivati tra i primi tre, la nostra creazione ha ottenuto un ottimo riscontro da parte della giuria del concorso. Il tema di quest'anno era "Evoluzioni". La risposta è stata molto buona anche per i pezzi che abbiamo esposto nel nostro stand».
Da 25 anni nel campo della lavorazione del ferro, Danilo Panzeri ha frequentato la scuola Richino di Rovato e quella del maestro Claudio Bottero, specializzandosi nella lavorazione del ferro battuto. «La nostra ditta ha ricevuto nel 2010 il premio Artis della Regione Lombardia per l'eccellenza artigianale lombarda - conclude - Tra i lavori eseguiti negli ultimi anni, teniamo a ricordare il restauro e la riqualificazione della Pinacoteca e del Tempio Voltiano a Como. A ciò vanno poi aggiunte le opere in ferro della nuova sede Icam di Orsenigo».
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