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Mercoledì 14 Settembre 2011
In campo con Borgonovo
Quanti aiuti per la Sla
«Il dolore, attraversato e condiviso, diventa un tesoro da mettere a disposizione di tutti». È la constatazione di Viviana Tombolillo, referente della sezione comasca dell'Aisla, associazione che si occupa dei malati di sclerosi laterale amiotrofica, la terribile e tristemente famosa Sla
È la constatazione di Viviana Tombolillo, referente della sezione comasca dell'Aisla, associazione che si occupa dei malati di sclerosi laterale amiotrofica, la terribile e tristemente famosa Sla (la malattia che ha colpito, tra gli altri, l'ex calciatore azzurro Stefano Borgonovo) che per descrivere l'attività nata nel 2008 in provincia di Como focalizza un ricordo intenso, una vicenda personale drammatica e incancellabile, intrecciata di sgomento, sofferenza e luminose intuizioni sul mistero dell'esistenza.
«La malattia di mia madre, mancata nel 2009, dopo un calvario durato due anni, mi ha condotta all'idea di non disperdere l'esperienza vissuta, ma di creare qualcosa che potesse dare un po' di conforto e aiuto a quanti si trovano ad affrontare lo stesso doloroso percorso» ammette Viviana.
L'evento dedicato a Franco Soldaini, il grande e indimenticabile maestro di gastronomia scomparso lo scorso marzo lasciando un'eredità di cultura e savoir vivre raccontata nel libro "I sapori della mia vita", si aggancia infatti al sostegno di due associazioni - precisamente le sezioni comasche di Aisla Onlus e Aich Milano - destinatarie dei proventi della vendita del volume.
Come si congiunge il progetto Aisla con l'avventura umana e professionale dello "chef " di fama internazionale? «L'incontro con Franco Soldaini risale all'inizio del 2008, proprio quando il mio progetto iniziava a tradursi in attività concreta con la nascita dei primi gruppi di mutuo-aiuto» racconta Viviana Tombolillo che sottolinea il coinvolgimento di Soldaini immedesimato nelle finalità dell'associazione fin dal suo nascere.
«Franco realizzando un libro aveva voluto anche lanciare un messaggio di solidarietà» conferma la referente della sezione Aisla di Como, tra gli autori del volume edito da Nodo Libri, con prefazione di Gualtiero Marchesi, e firmato dallo stesso Franco Soldaini, Laura Garavaglia e Elena Ornaghi.
Presieduta a livello nazionale dal medico Mario Melazzini, malato di Sla da oltre 8 anni e in prima linea nel testimoniare la dignità e il valore della vita sia pure compromessa e infragilita da grave disabilità e sofferenza, l'Aisla a livello locale sulla stessa scia ha fino ad oggi creato contatti con una cinquantina di famiglie.
«Purtroppo la malattia in molti casi ha un decorso rapido, i dati mondiali indicano mediamente 3 anni di vita - nota la Tombolillo - Attualmente siamo di aiuto a 36 famiglie che si rivolgono a noi con richieste diverse, a volte per una semplice informazione, in altri casi manifestando l'esigenza di vicinanza e condivisione più profonda, partecipando ad esempio ai gruppi di mutuo aiuto che favoriscono il dialogo e il confronto con supporto di uno psicologo».
Fra i numerosi progetti, anche il sostegno psicologico gratuito domiciliare date le difficoltà di spostamento dei malati di Sla progressivamente privati di ogni movimento fino alla paralisi delle funzioni vitali e respiratorie. È stato inoltre stipulato un accordo con l'ospedale Valduce grazie al quale il medico Michael Zanardo interviene a domicilio per la sostituzione delle valvole della PEG per la nutrizione, sempre per evitare la difficoltà di trasferte alle strutture ospedaliere.
Laura d'Incalci
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