Box a prezzi stracciati
Bruni: no comment

Finirà immediatamente sul tavolo della giunta - convocata per lunedì - il caso dei box comunali affittati a prezzi scontati e senza bando a dirigenti di Palazzo Cernezzi. Ma il sindaco di Como non commenta.

COMO Finirà immediatamente sul tavolo della giunta - convocata per lunedì - il caso dei box comunali affittati a prezzi scontati e senza bando a dirigenti di Palazzo Cernezzi.
La vicenda ha suscitato un terremoto ed è rimasta anche ieri al centro dell'attenzione negli uffici del settore Patrimonio e in quello del direttore generale Nunzio Fabiano.
Quest'ultimo, dopo aver annunciato l'avvio di un'indagine interna per capire esattamente come sono andate le cose, ieri ha ribadito a chiare lettere ai funzionari interessati la richiesta di una relazione dettagliata da ultimare entro oggi. Mentre il sindaco Stefano Bruni ha evitato qualsiasi commento sull'ennesima grana: «Non ho nulla da dire sull'argomento, parlano gli uffici», ha tagliato corto.
La questione riguarda - lo ricordiamo - tre garage comunali assegnati, in momenti diversi, ad altrettanti dirigenti che hanno guidato proprio il settore Patrimonio (quello che si occupa di assegnare le proprietà del Comune, box inclusi, fissandone i canoni): Antonio Auciello, responsabile del Patrimonio fino all'inizio del 2003, ha un box al civico 2 di via Grossi e paga solo 348,84 euro l'anno, mentre l'ex dirigente del settore ed ex segretario generale Domenico De Cesare versa 404,95 euro l'anno per un posto auto coperto in via Italia Libera 4 e infine l'attuale responsabile del Patrimonio Marina Ceresa ha ottenuto anni fa (quando lavorava all'ufficio legale) un magazzino - poi trasformato in garage - in via Torno 60, a fronte di un canone annuo di 541,17 euro. Oltre alle cifre bassissime, ha destato scalpore l'assenza di un regolamento con i criteri per l'assegnazione.

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