Finiti i soldi
per pulire la città

Il Comune di Como ai commercianti che chiedevano di cancellare i graffiti: «Già spesi i fondi della Regione»

COMO Quando l'uomo con un negozio incontra l'uomo della burocrazia, l'uomo con un negozio può mettersi il cuore in pace.
«Alla fine di ottobre arriverà una delegazione di duecento persone in vista dell'Expo 2015. Dobbiamo accogliere la delegazione con una città pulita e in ordine. Cerchiamo di dare la sensazione che Como sia una città dinamica. Per questo abbiamo proposto di destinare parte dei fondi del Distretto del commercio, previsti per i commercianti, per togliere le scritte dai muri della città. Purtroppo il sindaco ha posto già qualche difficoltà tecnica che il Comune a nostro avviso deve risolvere al più presto». Questo è quanto ha scritto il presidente di Confcommercio Giansilvio Primavesi, come reso noto ieri. Nella lettera inviata a Stefano Bruni e a Attilio Briccola, presidente del comitato organizzativo First international partecipans meeting di Expo 2015, si propone anche che Palazzo Cernezzi «in collaborazione con le associazioni di categoria, provveda a coprire i cantieri del lungolago e della Ticosa, con teli o pannelli decorosi (sui quali magari riprodurre messaggi pubblicitari di aziende private) al fine di oscurare gli stessi dando, in tal modo, una impressione di dinamismo e non di immobilismo alla città».
Ma quali sono le «difficoltà tecniche» opposte dal primo cittadino. Risponde il dirigente del settore commercio, Marco Fumagalli: «Innanzitutto i fondi destinati al Distretto del commercio sono già stati spesi, e i commercianti lo sanno perché abbiamo già chiuso, con loro, il piano d'azione che prevede di terminare le iniziative già iniziate. Quindi si tratterebbe di un'erogazione da parte del Comune, perché altri fondi dalla Regione per il distretto non saranno erogati». Ma il bilancio  pubblico comasco, come detto nei giorni passati, consente a malapena l'ordinaria amministrazione.
«Con l'Upcts avevamo indetto un bando per 370mila euro - prosegue Fumagalli - da destinare a favore della riqualificazione esterna e in cinquantasei casi è stato migliorato l'esterno, le vetrine, il decoro. Nessuno aveva chiesto di approfittare della parte di stanziamento, a fondo perso, per intervenire sui graffiti anche se c'era una voce apposita».

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