Sant'Abbondio e il Vescovado
Una sola mano ai pennelli

I soldati negli affreschi identici a quelli di un'ala distrutta del palazzo: dal completamento dei restauri della basilica nuova forza all'ipotesi

La stessa mano potrebbe aver didpinto gli affreschi di Sant'Abbondio e quelli di un'ala ormai distrutta del Vescovado: è una delle ipotesi suggestive che emergono da una lettura organica del ciclo di affreschi della basilica romanica, resa ora possibile dal completamento degli affreschi.I soldati che compaiono in un paio di scene sono infatti incredibilmente somiglianti ai soldati dipinti nel Palazzo Vescovile, in un'ala distrutta, pubblicati nella Rivista Archeologica del 1941: identici elmi, maglie di ferro, spade, simile la disposizione del gruppo. C'è sempre un soldato anziano con barba (nella Crocifissione è il Centurione)  che porta un elmo della stessa foggia del soldato del Vescovado con le medesima picca.
Gli studiosi non comaschi hanno sempre trascurato questo confronto, mentre Vincenzo Barelli le definiva «pitture della stessa maniera e forse della stessa mano che dipinse il coro di Sant'Abondio» (1875), seguito da Liliana Balzaretti (1966).


Leggi l'articolo di Alberto Rovi su "La Provincia di Como" del 18 settembre 2011

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