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Domenica 18 Settembre 2011
Como, il lago più famoso
del mondo resta sporco
Cento milioni di euro per risanare il Lario. Il Comune ne ha solo 300mila. Riprendono a ottobre i controlli della Asl sul primo bacino del lago e, in particolare, nella zona di Villa Olmo.
Erano stati interrotti più di quindici anni fa, per non impiegare risorse pubbliche in prelievi ed analisi che avrebbero dato lo stesso risultato: le acque sono malate e in assenza di fatti nuovi non possono essere guarite da sole.
Invece, adesso il Comune ha chiesto alla Asl di procedere con i prelievi. Sarà una campagna lunga tre anni e alla fine, verrà reso noto il verdetto sui tratti tornati balneabili e quelli, invece, che hanno avuto esito infausto.
La richiesta di controlli è precedente all'emergenza di questi giorni che vedono colorato il lago di verde per la fioritura di alghe e che riaprono gli interrogativi sugli interventi da effettuare. Il preventivo è di 100 milioni di euro, di cui 80 per la nuova Comodepur e il dato spicca nel piano dell'Ato (Ambito territoriale ottimale), l'organismo costituito dai Comuni e dall'Amministrazione provinciale preposto al ciclo integrato dell'acqua, dalla captazione alla depurazione.
Le altre risorse messe in conto per risanare il primo bacino sono: il progetto Pumping System, i miscelatori che abbattono gli inquinanti, la revisione, la sostituzione e il completamento delle fognature (proprio due giorni fa il presidente di Comodepur Alessandro Colombo aveva lanciato un allarme in tal senso). Ma il Comune di Como risente dei tagli dei trasferimenti e se in passato è riuscito ad investire fino a sei miliardi di lire l'anno per canalizzare le acque nere, ora arriva a malapena a 300.000 euro.
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