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Venerdì 23 Settembre 2011
Ossuccio, donata al Fai
l'house boat del Lario
L'imbarcazione piaceva anche all'avvocato Gianni Agnelli e da Giò Ponti
Il futuro della Velarca che necessariamente dovrà essere portata in cantiere per i debiti restauri è già stato indicato in quanto il patrimonio storico rappresentato dall'imbarcazione eletta a salotto d'incontri e relax da proprietari e progettisti di prestigio degli anni '50, è destinato a essere inserito nel tour tra terra e lago che inizia da Villa Carlotta, tocca Villa Balbianello, raggiunge l'Isola Comacina e si estende alle ultime acquisizioni del Fai, la Velarca sul lago e la Torre di Spurano (o del Barbarossa) sul colle soprastante. Il proposito, secondo Marco Magnifico, sarebbe anche quello di consentire alla Velarca di spostarsi sul lago con un motore a batteria privo di poteri inquinanti «in quanto - ha detto ieri il vice presidente Fai - le barche sono state ideate per navigare».
Cosa ha spinto Aldo e Maria Luisa Norsa a effettuare la donazione? «La Velarca - risponde Aldo Norsa - appartiene alla mia famiglia ed è legata alle memorie dei nonni e dei genitori. Lì abbiamo trascorso momenti felici, la casa barca, tanto per citare un nome, è stata frequentata da Giò Ponti e ammirata da Gianni Agnelli, ma i tempi sono cambiati. Ho tre figli che risiedono in tre diversi continenti e non tornano spesso in Italia, la strada per raggiungere Ossuccio è sempre più trafficata ed è difficile proteggere un monumento d'architettura di questo genere senza viverci. D'intesa con mia moglie ho pensato al Fai che si occupa in modo esemplare di tutela del bello. Lo scopo è di aprire la casa-barca al pubblico e valorizzare un'opera ideata da uno tra i più grandi studi d'architettura del '900».
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