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Venerdì 23 Settembre 2011
Nuovo lungolago
Vecchia ringhiera
Sono previste 540 barriere esondazione sul lungolago di Como. Sistemarle tutte significherà quindi far lavorare per 4-5 ore quattro squadre composte da due uomini ciascuna.
Lo rivela Lorenzo Jurina, l'ingegnere che ha progettato gli ormai famosi "panconi", previsti dalla variante appena approvata in sostituzione delle paratie mobili (ad eccezione di piazza Cavour). «Il Comune - precisa Jurina - mi ha chiesto di ideare un sistema manuale con elementi modulari ed è quello che ho fatto».
Le tavole e le simulazioni al computer chiariscono quale sarà l'impatto visivo: «Bisogna ricordare - spiega - che i panconi sono sovrapponibili e, a seconda dell'entità dell'esondazione, si deciderà se posizionare una sola barriera in basso, oppure due sovrapposte, oppure tre. Quest'ultima circostanza si verificherà quando il lago si alzerà per più di 70 centimetri, quindi nella maggior parte dei casi non sarà necessario usare tutti i 540 panconi. Naturalmente si partirà dalle zone in cui il lago si alza prima. Cosa accadrà in concreto? Due uomini sollevano la barriera, che pesa circa 40 chili, e la fanno scivolare verso il basso nelle apposite guide finché si ferma contro le guarnizioni in gomma. C'è poi un chiavistello che va azionato per bloccare l'elemento e servirà anche ad evitare vandalismi. Le speciali colonnine in ghisa che ho progettato vanno a innestarsi senza problemi sul parapetto storico del vostro lungolago e sono più sottili di quelle chieste dalla Soprintendenza». Nella perizia appena approvata è indicato un costo di 590mila euro per il sistema manuale con i panconi.
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