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Sabato 24 Settembre 2011
Coldiretti, il mercato del sabato
spaventa i negozianti di Mariano
La Confcommercio: un'iniziativa che scoraggia quei pochi negozi che ancora resistono - Un commerciante: noi paghiamo le tasse e già abbiamo abbastanza concorrenza. Situazione assurda
«Bisogna proprio dire che a Mariano Comense ce la mettono tutta - sottilinea la presa di posizione a firma del direttore Graziano Monetti - per scoraggiare quei pochi negozi che ancora resistono».
«Nei centri più grossi come quello di Mariano Comense - aggiunge Monetti - i negozi si sono ridotti notevolmente e, quelli rimasti, devono lottare continuamente per rimanere aperti. Non è possibile che l'Amministrazione decida di svolgere un mercato di prodotti agricoli proprio nella giornata del sabato e proprio nel cuore della città, in piazza Roma, dove sorgono i pochi negozi di vicinato che vendono prodotti alimentari».
«E' una cosa inaudita - lamenta nel comunicato Giuseppe Cappellini, titolare di un esercizio pubblico - senza avvertimento da parte del Comune ci ritroviamo col mercato della Coldiretti. Noi paghiamo le tasse e già ne abbiamo abbastanza della concorrenza dei centri commerciali. Ci mancano solo i mercatini. E' una cosa assurda».
Si è insomma ben lontani dai più elementari principi di concorrenza e di libero mercato che possono tutelare, per una volta, il consumatore.
«Se si riteneva indispensabile la presenza di questi banchi - conclude infatti la presa di posizione di Confcommercio Como - si poteva pensare anche a un'altra localizzazione e, perché no, anche a un'altra giornata. È facile fare il commerciante nel cuore della città e nella giornata dedicata agli acquisti, se realmente su questi banchi si trovano esclusivamente prodotti locali e genuini a prezzi veramente competitivi. Perché non farli venire al martedì in un luogo vicino al mercato, area già destinata al commercio su area pubblica oppure aggregarli al nuovo mercato di Perticato? Non riusciamo a comprendere le motivazioni che hanno spinto per una tale scelta che non condividiamo assolutamente. Sarebbe stato giusto interpellarci per comprendere come i commercianti locali avrebbero potuto accogliere una tale proposta, ci sembra assurdo averla appresa dai giornali il giorno prima».
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