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Sabato 24 Settembre 2011
Il mistero dell'impiccato in carcere
L'avvocato: "Non è suicidio"
Secondo l'avvocato del detenuto trovato impiccato al Bassone di Como il suo cliente non aveva alcun motivo per togliersi la vita
A parlare è l'avvocato serbo Borivoje Borovic, difensore di Vitomir Bajica, 44 anni, il detenuto di nazionalità montenegrina trovato morto giovedì mattina nella sua cella del carcere comasco del Bassone. Arrestato proprio in Montenegro dall'Interpol lo scorso mese di marzo in quanto sospetto membro di una organizzazione internazionale che importava cocaina dal Sud America all'Europa, Bajica avrebbe dovuto presentarsi, mercoledì prossimo, ai magistrati della Dda di Milano, che indagavano, e indagano, sull'attività del suo giro.
L'avvocato sostiene che mai il suo cliente si sarebbe tolto la vita: «Era tranquillo, sicuro che mercoledì lo avrebbero rimesso in libertà. Non aveva problemi economici nédi altro tipo». Sempre secondo il suo legale, però, era stato chiuso in cella con un coindagato, tale Srpko Klisura, circostanza che a detta dell'avvocato meriterebbe di essere approfondita.
Borovic era stato trovato morto attorno alle 11 del mattino: aveva atteso che i suoi compagni di cella uscissero per l'ora d'aria poi si era impiccato con la cintura di un accapatoio.
Questo, almeno, è quello che risulta agli atti della Procura. Il pm Giuseppe Rose ha disposto un esame autoptico, per sgomberare il campo dai sospetti. La cella era in ordine, senza segni di violenza o di colluttazione. Ma avvocato e familiari insistono:«Non c'era motivo per cui dovesse togliersi la vita. Siamo convinti che dietro ci sia dell'altro. Denunceremo le autorità italiane». È probabile che nei prossimi giorni vengano sentiti anche i suoi compagni di cella.
S. Fer.
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