Troppo fumo dalla tintoria
«Aiuto non si respira più»

Nel mirino un'azienda di via Pannilani a Como. La replica: è tutto ok

COMO È di nuovo allarme tra Camnago e il San Martino per i fumi che fuoriescono dalla tintoria Butti, al civico 45 di via Pannilani. L'altroieri si sarebbero registrate nuove emissioni, documentate in fotografia da alcuni residenti, gli stessi che da qualche anno si battono (hanno anche raccolto un centinaio di firme) perché il problema venga risolto.
In passato se n'era occupata anche l'Arpa - con una serie di sopralluoghi risalenti addirittura al 2003, a seguito di una serie di riunioni a tema del consiglio di circoscrizione - ingiungendo all'azienda di dotarsi di un sistema di contenimento dei fumi di lavorazione. Così l'ex consigliere comunale Elisabetta Patelli, portavoce regionale dei Verdi: «È mai possibile che nel ventesimo secolo, in una città come la nostra, ci siano ancora cittadini esposti a esalazioni moleste di cui non si conoscono le conseguenze sulla salute e che nessuno intervenga? Chiediamo al sindaco, responsabile della salute pubblica, e agli altri uffici competenti, a partire dall'Arpa, che siano effettuati accertamenti e fornite risposte ufficiali adeguate sulle caratteristiche delle esalazioni e sui rischi per la salute».
Ai residenti risponde Andrea Butti, responsabile dell'azienda omonima: «Non vogliamo nascondere il problema... L'altro giorno, in effetti, è uscito più fumo del solito, ma posso assicurare che abbiamo già fatto moltissimi test, e che non sono mai risultati al di fuori dei parametri di legge».

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Eco di Bergamo Fumi fastidiosi